Come un piccolo Cern, tutto italiano e con il cuore e le gambe nelle viscere della Sardegna centrale. Di Einstein Telescope, l’avveniristico rilevatore di onde gravitazionali di ultimissima generazione, non ne parlano più solo esperti e teorici. Ormai, tutti sanno di cosa si tratta e cosa può significare per la Sardegna, soprattutto in un momento storico così disastroso: ricadute economiche per 6 miliardi di euro in 9 anni e 36mila occupati solo per la sua costruzione. Nel progetto, il governo ci crede, tanto da aver già investito 50 milioni di euro e aver stoppato un parco eolico che avrebbe messo a rischio il silenzio assoluto richiesto.
La ministra Bernini, che nella miniera di Lula ha fatto di recente un sopralluogo, è sicura che la candidatura del Limburgo sia più debole di quella sarda. “Il comitato scientifico promotore ha individuato nel sito della ex miniera di Sos Enattos, nel comune di Lula in Sardegna il luogo ideale ad ospitare Et. Su questo c’è una convergenza totale di tutti gli enti locali e le forze politiche che hanno condiviso questo progetto e la localizzazione in una zona a bassissima antropizzazione, un vero “paradiso” in terra. Oltre alla candidatura italiana è stata avanzata una ulteriore candidatura da parte dell’Olanda, in un sito collocato al confine con Belgio e Germania. Tale sito, tuttavia, appare meno idoneo di quello italiano, alla luce della elevata antropizzazione del territorio circostante”, ha detto Bernini in Parlamento.













