Nei locali dell’Hostel Marina a Cagliari, all’indomani della vittoria del No si è tenuta una riunione del Comitato Sardo per il NO nel referendum costituzionale, allo scopo di “festeggiare questa bella vittoria, analizzare il voto e pensare al futuro”, per dirla con le parole dei promotori. E in effetti il fatto che il No in Sardegna abbia toccato la percentuale più alta in Italia non può non essere riconosciuto al merito di quanti si sono impegnati in difesa della Costituzione.
La serata ha visto una folta partecipazione di rappresentanti delle molte organizzazioni e movimenti che hanno attivamente operato col Comitato (ANPI, CSS, ANPPIA, Giustizia e Libertà, CIDI, Sardegna Possibile e altri) e numerosi sono stati gli interventi, tra gli altri quelli di Andrea Pubusa, Gianna Lai e Marco Sini dell’ANPI, Luisa Sassu, Piero Marcialis, Giacomo Meloni della CSS, Ottavio Olita. Quest’ultimo specialmente ha stigmatizzato il silenzio sconcertante della stampa locale, che taciuto anche sulla presenza a Cagliari di Carlo Smuraglia.
Per tutti gli intervenuti le ragioni della vittoria del No hanno rivelato per prima cosa l’opposizione netta dei Sardi alla modifica della Costituzione e per seconda il chiaro dissenso verso le politiche del governo nazionale (per tutti permane alta la disoccupazione, lentissima la ripresa economica mentre aumenta pericolosamente la caduta delle famiglie verso la povertà). L’assemblea si è interrogata sul futuro del Comitato, chiedendosi se il comitato di scopo non possa evolvere in altra forma: il quesito è rimasto aperto. Con una chiara apertura, però, alla possibilità di avviare una riflessione sulla possibilità di “continuare nell’impegno militante per l’attuazione della Costituzione e per un Nuovo Statuto Sardo”.










