Sì alla class action contro Abbanoa. Il movimento Unidos di Mauro Pili ha vinto la battaglia. Il tribunale civile di Cagliari ha accettato l’ammissione della prima grande class action contro Abbanoa. La causa riguarda i conguagli tra 2005 e il 2011: coinvolge 750 mila sardi con un importo di 120 milioni. “Ci sono valutazioni nel merito”, ha spiegato il deputato Mauro Pili, “su tutti che non c’era il potere di fare ciò che hanno fatto, ma qualora l’avessero avuto le modalità messe in campo per chiedere i conguagli erano completamente sbagliate. E terzo le somme sono prescritte: questi sono i tre pilastri fondamentali della decisione di ammissibilità della class action, la prima mai messa in campo in Sardegna nessun altra forza politica ha mai agito su questo fronte. E questo per la collussione tra Abbanoa e classe politica sarda”. Il movimento di Pili è stato assistito nel procedimento dallo studio legale dell’avvocato Benedetto Ballero.
Abbanoa. “Quello di oggi rappresenta un altro passaggio contradditorio delle alterne vicende che riguardano le class action”, spiega un comunicato diffuso da Abbanoa, “così come in passato la Corte d’Appello ha ribaltato i giudizi di ammissibilità delle class action emessi dal Tribunale di primo grado, così oggi Abbanoa ha buoni motivi per credere che verrà accolto il reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Cagliari di ammissibilità della class action promossa dal Comitato Unidos.
Fra le altre argomentazioni, Abbanoa ritiene che il giudizio di ammissibilità sia viziato da un grave difetto di giurisdizione dato che, trattandosi della doverosa applicazione di provvedimenti normativi, la materia sia di competenza del Giudice amministrativo e non del Giudice civile. La Società intende ribadire la manifesta infondatezza della domanda di ammissibilità visto che Abbanoa ha agito nella rigorosa applicazione delle norme e degli atti regolamentari di settore.











