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Signore di mezza età con le guance rigate dalle lacrime, bambini che stringono forte forte la mano di mamma e papà e chiedono: “Ma perché sono tutti tristi? Non è una festa?“. In qualche modo lo è, per chi crede nell’aldilà e nella immensità del paradiso. Ci ha sempre creduto lui, Davide Astori, “un giocatore dall’alta moralità cristiana”, così dicono tanti supporter rossoblù. Alla fine della celebrazione, che ha visto anche la presenza del l’arcivescovo Arrigo Miglio, tutti raggiungono la maxi foto e la maglia 13 di Astori, posizionate sopra tanti fiori profumati. E i flash dei cellulari quasi illuminano quell’angolo di basilica. “Ciao Davide, proteggici da lassù. Noi non potremo dimenticarti mai”.