Ciao, Ciao Paoletto: Truzzu regala al M5S la Sardegna e inguaia Giorgia Meloni, clamorosamente sconfitta. Mai nella storia il M5S aveva conquistato una regione. Non solo perde, Truzzu: tradito dalla sua città, segna il crepuscolo della destra in Sardegna e nonostante un centrosinistra spaccato nell’Isola, compie il “miracolo” di resuscitare Conte e Schlein che banchettano nella notte a Cagliari irridendo la premier Meloni, che viene messa ko dal suo amico personale, dopo avere ignorato il suo terzultimo posto in Italia nella classifica del Sole 24 Ore. Non ci voleva un oracolo, per stabilire che l’ex Sentinella in Piedi Paolo Truzzu era un candidato perdente: sarebbe bastato chiedere a uno solo dei cagliaritani che alle urne hanno certificato il suo fallimento. A uno solo. Invece la premier è venuta a Cagliari per qualche ora, è stata tradita dal voto disgiunto, e candidando Truzzu incassa una sconfitta memorabile da Conte e Schlein, che organizzano il Campo Largo proprio con la vittoria in Sardegna. Diceva con orgoglio, la premier, che Paolo Truzzu era un suo amico caro, “ma non per andare in ristorante o in discoteca”. Lui giurava: ho il numero di telefono personale dei ministri, posso disturbarli in qualsiasi momento. Ma dopo una campagna elettorale moscia, nella quale il sindaco di Cagliari ha girato ovunque trascurando per scelta la sua città, arriva la vittoria per la prima volta nella storia di una governatrice donna in Sardegna, Alessandra Todde. Che ha stracciato Truzzu per decine di voti non solo a Cagliari, ma in tutte le principali città dell’Isola: Quartu, Nuoro, Sassari. Truzzu è riuscito a far perdere Giorgia Meloni, le Borse quasi non ci credono. Era quasi impossibile perdere. Con la sinistra divisa. Con Soru che ha comunque preso circa l’8,5 per cento dei voti. Truzzu ci è riuscito. Ha perso davvero. Con lui perde però anche Solinas, i suoi cinque anni di governo al rallenty, tra le nomine contestate e le indagini di corruzione per i sardisti. Truzzu con la Meloni premier ancora in luna di miele con gli italiani riesce a far dire a Todde e Conte: “Sì, il vento è cambiato”. Mancano tre mesi alle europee, mai Giorgia Meloni avrebbe immaginato probabilmente una figuraccia del genere di Fratelli d’Italia. Non è più tempo di vecchia linea.
La figuraccia di Truzzu è nei confronti dei suoi cittadini, prima ancora che con la premier amica. Inguaia il governo nazionale e il centrodestra sardo, che fra tre mesi dovrà votare a Cagliari partendo dal suo consenso intorno al 34 per cento. Sognava di imitare Mariano Delogu invece secondo Massimo Zedda, che si ricandida, “è stato il peggior sindaco degli ultimi 70 anni a Cagliari”. Cagliari che finirà commissariata per diversi mesi, se lui dovesse scegliere una beata fuga in consiglio regionale. Cagliari insicura, con il centro storico ingabbiato dalla violenza. Cagliari sporca con cinque anni di sua guida, sempre più sporca soprattutto nel centro storico. Un sindaco incredibilmente distante dai suoi cittadini, travolto dagli elettori a Cagliari, incredibilmente bocciato, trafitto persino nel voto disgiunto. Quel 4 per cento di elettori di centrodestra che hanno votato le sue liste ma si sono vergognati di votare lui. Un saluto (romano o no) che certifica la attuale definitiva bocciatura politica di Paolo Truzzu, con Giorgia Meloni che con un banale autogol rimette decisamente in partita Giuseppe Conte e Elly Schlein in Italia.









