“Checco” bullizzato sul web: “Gli autori dei video? Incivili. Segnaliamoli alla Procura”

“Scherzare sulla fragilità umana non è segno di civiltà”, commenta la consigliera comunale Anna Puddu che indica una soluzione: “Bisogna fare una segnalazione alla Procura della Repubblica per attivare misure di protezione della vittima”


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“Scherzare sulla fragilità umana non è segno di civiltà”, commenta così Anna Puddu, Progressisti sardi, membro della commissione comunale Politiche sociali, gli atti di bullismo sul web ai danni di Checco, il cagliaritano vittima di scherzi atroci ripresi coi cellulari, pubblicati sui social network e diventati virali in breve tempo. La Puddu indica una soluzione: “Bisogna fare una segnalazione alla Procura della Repubblica per attivare misure di protezione della vittima”.

Secondo Rita Polo, Pd, presidentessa della commissione Politiche sociali, “il comune coi servizi sociali (assistenti sociali) su richiesta o su segnalazione può intervenire prendendo in carico questa persona. La famiglia dovrebbe poi  collegarsi agli altri servizi (socio-sanitari, consulenze della Asl, ecc, ) se necessari.

“Bisogna capire la situazione esatta”, spiega ancora Anna Puddu, “e cioè se questa persona ha una vulnerabilità tale da essere segnalata e capire se questa sua vulnerabilità gli impedisce di capire cosa sta accadendo e in questo caso la situazione sarebbe ancora più grave. Il Comune però”, aggiunge, “non segue casi legati alle persecuzione su internet. Bisognerebbe invece segnalare gli imbecilli che si divertono ai danni delle persone vulnerabili. Non si può riprendere una persona e schernirla sul web. Perciò, ribadisco va fatta una segnalazione alla Procura della Repubblica per attivare misure di protezione della vittima”.


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