Quartucciu – Scontro aperto riguardo il progetto delle batterie di accumulo elettrochimico nel territorio: il Comune “temporeggia”, la minoranza parte all’attacco e “pretende” che la decisione sul luogo dove collocare la nuova tecnologia sia presa all’unanimità. Una diatriba che va avanti già da qualche mese, un’opera che divide riguardo il sito dove deve sorgere: un no deciso nelle zone agricole da parte della minoranza “Quartucciu nel cuore” e il gruppo “Misto” optato, invece, dall’amministrazione guidata da Pietro Pisu.
A riguardo si è tenuta anche una assemblea pubblica per stilare un documento condiviso che, sinora, non è stato “preso in considerazione dalla maggioranza”. Pronto, allora, un comunicato stampa che spiega la ferma posizione della minoranza a voler proseguire nell’intento di decidere all’unanimità dove collocare le batterie di accumulo elettrochimico: “Il consiglio comunale sul Bess si era concluso con l’impegno da parte di tutti a redigere un documento con il quale l’assemblea consiliare coesa, senza distinzione alcuna di appartenenza, si sarebbe dovuta opporre alla realizzazione del progetto nell’agro, ribadendo così l’esclusività del Consiglio a incidere sulla pianificazione del proprio territorio.
Il documento sarebbe dovuto essere redatto in collaborazione con tutte le associazioni che avevano partecipato al dibattito pubblico del 6 dicembre. Un’opportunità democratica disattesa dalla maggioranza che si è ostinata a rivendicare la paternità di un documento che sarebbe dovuto essere negli intenti espressione di tutti, precludendosi di fatto la possibilità di acquisire apporti migliorativi anche dall’esterno in un ottica di politica partecipata.
Si è dibattuto a lungo su una possibile scelta alternativa. La destinazione d’uso produttiva dell’opera è tipica di una zona industriale.
Ma la possibile presenza di reperti archeologici nella zona industriale è stato per la maggioranza un ghiotto pretesto per non prendere posizione, benché sia stato più volte chiarito dalla minoranza che le verifiche preventive dell’interesse archeologico costituiscono un obbligo di legge sia che l’opera si realizzi in zona agricola sia che la scelta del sito ricada in zona industriale.
Mal si concilia, tra l’altro, la tutela della presunta sussistenza di una necropoli nelle aree inedificate della nostra zona industriale con l’attività di pianificazione che la maggioranza ha in essere”.
La minoranza rincara la dose:
“Un maldestro tentativo per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dal conflitto di interessi che riguarda il sindaco, l’unico che senza alcuna giustificazione ha scelto di non partecipare al dibattito.
L’obiettivo da condividere che ci eravamo impegnati a raggiungere era un NO deciso alla localizzazione dell’opera in località Separassiu.
Noi siamo rimasti fermi sulle nostre posizioni e abbiamo ribadito con fermezza nelle nostre dichiarazioni di voto la nostra assoluta contrarietà dando mandato alla Regione di esprimersi in tal senso in sede di autorizzazioni.
La maggioranza non ha avuto lo stesso coraggio.
Riteniamo che un’opera pubblica di attuazione delle politiche di transizione ecologica non può, per essere realizzata, contrastare le iniziative comunitarie volte a limitare le superfici impermeabili, a favorire il riordino fondiario, a valorizzare gli ecosistemi naturali. È inaccettabile che la realizzazione dell’elettrodotto di collegamento con la stazione base a Selargius comporti interferenze con altri progetti analoghi senza che si siano fatte le giuste valutazioni, imponendo servitù di passaggio nei fondi agricoli interessati per oltre 16 km.
Ci siamo battuti perché il Consiglio Comunale nella sua totalità si esprimesse compatto in tal senso e desse senza indugio mandato alla Regione, l’unica titolata per legge a rendere il parere urbanistico, di confermare il parere di non conformità urbanistica dell’intervento proposto.
La condivisione di intenti, purtroppo, è rimasta solo negli intenti e si è infranta nei fatti.
Forse, gli intenti della maggioranza di opporsi non erano così forti contrariamente a quanto ha lasciato intendere alla cittadinanza e alle associazioni intervenute a difesa del territorio.
La maggioranza, ancora una volta, ha scelto la strategia del dire tutto e l’esatto contrario del tutto senza, però, affermare la propria posizione in maniera chiara e decisa.
Ancora una volta l’interesse personale ha prevalso sull’interesse generale.
I progetti ministeriali che interessano il nostro territorio ad oggi sono tre, slegati tra loro. Riteniamo sia necessaria un’azione coordinata tra i Comuni i cui territori sono interessati dagli interventi per copianificare la localizzazione degli impianti e i relativi tracciati, valutare le interferenze, definire le modalità di compensazione e le garanzie per la bonifica dei suoli all’atto della dismissione degli impianti.
Oggi ci aspettiamo che l’Amministrazione Comunale trasmetta il documento entro i termini di scadenza della conferenza dei servizi e non indugi come fino a ora ha dimostrato di fare”.











