Tanti cagliaritani e sardi in visita a Assisi e Cascia in occasione dell’anniversario della morte di Santa Rita
I due grandi santi della cristianità, Francesco e Rita, attirano i cagliaritani e i sardi che a centinaia ogni anno arrivano ad Assisi e Cascia come hanno fatto anche quest’anno.
Specialmente nei giorni a cavallo dell’anniversario della morte di Santa Rita, 22 maggio, i sardi non si lasciati scappare l’occasione e con viaggi organizzati, ma anche con propri mezzi, sono arrivati in pellegrinaggio nei luoghi di vita è di morte dei due santi.
Il 21 maggio in tanti si sono riversati alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli luogo dove San Francesco nella piccola chiesa, inglobata ora nella grande basilica attuale, oggi meta di migliaia di pellegrini ha praticamente fondato l’ordine de francescani e li è morto nel 1226 in una cella chiamata “Del Transito”. Sentire l’accesto sardo non era difficile neanche nella austera basilica inferiore dove riposano le spoglie di San Francesco. Qui era facile trovare gruppi di sardi in preghiera o ascoltando le spiegazioni delle guide.
Lo stesso dicasi per la Basilica Superiore di Assisi costruita sopra quella che conserva le spoglie di San Francesco: qui è facile incontrare anche un frate sardo del convento locale che fa da cicerone ai pellegrini.
La notte di domenica una grande e solenne fiaccolata ha visto la presenza di centinaia di persone e tanti pellegrini sardi che, in silenzio e assorta preghiera, hanno sfilato davanti alla Basilica della Porziuncola.
Pasqua Corbeddu pellegrina di Oliena, per esempio, ha dichiarato di essere venuta per ringraziare San Francesco e Santa Rita per le tante e bellissime grazie ricevute.
Poi a Cascia la grande processione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e tanti sardi in fila, bastava guardare i numerosi pullman nel parcheggio riservato per rendersi conto di quanti pellegrini fossero giunti dalla nostra isola.
Secondo Corrado La Ferla tour operator di “I viaggi di Colombo” di Quartu i sardi che preferiscono i viaggi religiosi sono tanti e per questo anniversario della morte di Santa Rita probabilmente si è superato ogni record: “Tanti i tour organizzati” ha detto La Ferla “sia in nave che in aereo dalla Sardegna e solo quelli che conosco posso dire che hanno portato più di trecento pellegrini dall’isola.”
La processione si è snodata per tutta Cascia per arrivare fino alla basilica posta in alto rispetto all’abitato dove si è svolta una messa solenne per ricordare l’anniversario della morte di Santa Rita.
Pochi i fortunati che hanno potuto assistere alla funzione dall’interno della basilica mentre la moltitudine, in mezzo a una calca anche pericolosa, ha dovuto assistervi dall’esterno.
“Sono venuta a Cascia perché Santa Rita mi ha sempre incuriosita” ha spiegato Elisabetta Corrias di Cagliari “e oggi è particolarmente importante perché e l’anniversario della sua morte. Ho notato che ci sono molti sardi, io sono stata colpita perché era una donna sposata che poi è diventata santa e questo non capita spesso.”
Anche Roccaporena è stata meta di tanti pellegrini cagliaritani e sardi perche lì si può visitare il luogo in cima a un ripido sperone di roccia dove santa Rita si ritirava a pregare in solitudine ma anche dove nacque e dove visse da sposata.
Per tanti è un’emozione irripetibile visitare la casa dove santa Rita nacque perché fa immergere i pellegrini in un’atmosfera mitica quando si scorge la sua camera e il suo letto che suscita nel credente un’emozione indescrivibile. Insomma Assisi e Cascia sono legati con un filo diretto alla Sardegna perché tanti sardi amano San Francesco e Santa Rita e in molti vengono a rendere omaggio e a pregare i due santi ma moltissimi, che non possono muoversi dalla Sardegna per vari motivi, pregano lo stesso con devozione.
Guardate il video completo con numerose interviste ai pellegrini sardi.












