Nuova udienza questa mattina a Milano per quanto riguarda il “pandoro Gate” che per mesi ha fatto discutere e continua farlo. L’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni, a processo con l’accusa di truffa aggravata per il Pandoro Pink Christmas in collaborazione con Balocco e delle ‘Uova di Pasqua – Sosteniamo i Bambini delle Fate’, stando a quanto sostenuto dal pm, avrebbe svolto pubblicità ingannevole in relazione all’iniziativa benefica promulgata con l’azienda dolciaria torinese. A processo anche l’ex braccio destro Fabio Maria Damato e Francesco Cannillo, presidente del Cda di Cerealitalia.
Il Pm ha richiesto un anno e 8 mesi per Chiara Ferragni e Damato e un anno per Cannillo. Secondo il pm Christian Barilli e io procuratore aggniunto Eugenio Fusco l’attività benefica pubblicizzata era in realtà volta a trarre profitto ritenuto pari a 2 milioni e 225 mila euro più un grande ritorno d’immagine non di certo quantificabile in denaro.
Ferragni ha sempre sostenuto, già a pochi giorni dall’accaduto, di essere estranea ai fatti in quanto ha agito in assoluta buona fede per promuovere l’iniziativa proposta.
“Balocco mi ha contattata e mi ha dato un fisso, indipendente dalle vendite, e quindi io non avrei potuto lucrare. Posso confermare che nessuno di noi ha lucrato perche il fisso era indipendente dalle vendite del pandoro. Quello che ho fatto è stato in buona fede”, le parole dell’imprenditrice in aula.
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