“Carlo partito da Capoterra a Genova per lavorare e portare il pane a casa, vogliamo sapere perchè è morto”

La moglie Ilda, i figli Mattia e Sabrina e il fratello Giampiero stanno per raggiungere, distrutti dal dolore, il loro caro, Carlo Manca, morto schiacciato da alcuni tubi mentre stava lavorando: “Doveva tornare a dicembre, era andato sin lì per guadagnare qualcosa di più: non si può morire così nel 2021”. Il figlio: “Papà non ti dimenticare che ti amiamo”. Il sindaco Garau: “Una tragedia che colpisce tutti”


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Hanno preso il primo volo disponibile da Elmas, per Genova, con la disperazione nel cuore. Ilda Sainas, con i figli Mattia e Sabrina e col cognato Giampiero, non sono partiti in vacanza. No. Hanno preso lo stretto necessario dalle loro case di Capoterra per raggiungere Carlo Manca, il loro parente di 48 anni morto schiacciato dai tubi mentre stava lavorando in un cantiere. L’ennesima morte sul lavoro, una città intera choccata. Il 48enne, dipendente di un’azienda esterna della Saras, aveva raggiunto il capoluogo ligure qualche settimana fa: “Sarebbe dovuto tornare a dicembre, l’avevo sentito l’ultima volta domenica”, dice, singhiozzando, il fratello Giampiero. “Era andato sin lì perchè c’è lavoro e si guadagna di più. Lontano dalla sua famiglia per portare soldi a casa. Vogliamo sapere perchè è morto, cosa sia successo. Non si può ancora morire sul lavoro nel 2021”, dice, mentre accanto a lui i due figli di Carlo, Mattia e Sabrina, e la loro mamma, Ilda, guardano nel vuoto. Ilda ha solo la forza di piangere: “Sì, stiamo andando da lui. Non ce la faccio, non ce la faccio…”. Giampiero si fa forza e va avanti: “Non sappiamo nemmeno se riusciremo a vederlo oggi, la salma è stata sequestrata. Speriamo, almeno, di poterlo fare domani”. Carlo Manca aveva lavorato per tanti anni al distributore di benzina Aroni, poi l’assunzione nella ditta Cosmin, che svolge lavori in subappalto per la Saras e anche per altre realtà. Una, la oli minerali Sigemi, è proprio quella, ligure, dove era finito a operare il quarantottenne. E dove, purtroppo, ha trovato la morte.

 

 

 

Il figlio Mattia affida a Facebook il suo dolore: “Papà, non ti dimenticare che ti amiamo. Siamo distrutti, vola alto. Eri e sarai il padre migliore che si possa desiderare”. Distrutto dal dolore anche uno dei suoi cugini, Paolo Aroni: “Tristezza, tanta tristezza. Carlo era anche mio figlioccio, per diciotto anni ha lavorato insieme a me al distributore di benzina. L’ho sentito al cellulare l’ultima volta domenica, non lo vedevo da quando era partito. Non era felice di lasciare a Capoterra la sua famiglia per andare sino a Genova, diciamo che era costretto per motivi di lavoro”. Poco prima di Natale sarebbe dovuto tornare dai suoi cari, Carlo Manca. Ma il suo cuore si è fermato nella tarda mattinata di oggi. Schiacciato da tubi crollati da una gru, mentre forse pensava alla sua Sardegna e alla sua Capoterra. Il sindaco Beniamino Garau si stringe attorno alla famiglia dell’operaio: “Con grande dolore esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia Manca per la prematura scomparsa di Carlo, nostro concittadino, avvenuta a Genova. Nel 2021 sono ancora troppi gli incidenti che avvengono sul posto di lavoro: nelle fabbriche, nei campi, nei cantieri. Una tragedia che colpisce la nostra comunità. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Carlo”.


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