Con 13 voti contrari il consiglio comunale di Carbonia ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti della sindaca pentastellata Paola Massidda. Si è svolta ieri la seduta che all’ordine del giorno aveva solo questo punto: i 10 voti a favore della mozione (2 astenuti) non sono stati sufficienti per interrompere con un anno di anticipo il lavoro della giunta in carica.
In tre ore e mezza, opposizione e maggioranza si sono confrontati sulle problematiche che hanno portato buona parte dei consiglieri di minoranza a presentare questa mozione. Il non rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale e le divergenze all’interno della maggioranza le motivazioni principali.
Il consigliere di minoranza Michele Stivaletta spiega che “è sotto gli occhi di tutti il fatto che ciò che probabilmente è stato in passato non è mutato, anzi: le promesse, anche le più banali, non si sono verificate, come la riqualificazione del centro, lo sviluppo dell’agricoltura. Noi riteniamo che la sindaca in qualità di esponente di questa amministrazione abbia totalmente fallito quelle che sono le iniziative promosse e sponsorizzate in campagna elettorale”.
Il consigliere di minoranza Giuseppe Casti aggiunge che “la mozione di sfiducia è l’ultimo elemento che abbiamo in mano per fare anche una valutazione politica di questi 4 anni che sono passati. Più volte abbiamo visto che non avete avuto la maggioranza per andare avanti, ma una stampella che ha svolto una funzione di supporto. Noi riteniamo che qualsiasi commissario nominato dalla Regione faccia meglio di questo sindaco. La mondezza riempie la città di Carbonia e intervenite solo quando qualche cittadino vi manda le foto”.
“Oggi sono chiamata a rispondere ad una mozione grave per far cadere anticipatamente questa amministrazione – replica la sindaca Paola Massidda -. Questa amministrazione non sarà la prima e tanto meno l’ultima a perdere componenti della maggioranza lungo la strada, mi chiedo ancora oggi cosa avrei potuto fare per evitare queste defezioni che sono state per la maggior parte dei casi anche delle dolorose lacerazioni di rapporti amicali. Posso però dire che la città non ha mai sofferto per queste defezioni, che sono state velocemente risanate con la pronta nomina di altri assessori che hanno garantito la continuità della giunta. Noi avevamo una idea della città, quella di restituirla ai cittadini e l’abbiamo fatto con degli strumenti di democrazia partecipata di cui oggi si avvantaggiano i cittadini, che sono strumenti nelle loro mani e che non c’erano prima nonostante fosse previsto nello statuto del nostro comune”.












