Un cane che da anni vive in cimitero dopo la morte del suo padrone non accade ogni giorno: per questo motivo i numerosi scatti che ritraggono il maremmano, non di giovane età, che si sdraia sulle tombe o innanzi al cancello d’ingresso, ha richiamato l’attenzione di tanti. C’è chi ha avanzato l’ipotesi che sarebbe opportuno distogliere l’attenzione del cane dal luogo dove riposano i morti ma, in sua difesa, sono intervenuti i volontari che, ogni giorno, accudiscono il cane. Cibo e cure mediche non gli mancano, portarlo via, “considerando la sua storia, sarebbe la peggiore delle ipotesi, adottare un cane del genere richiede un lungo lavoro”. Da anni soggiorna in cimitero e lì deve rimanere, insomma, poiché non è abbandonato a se stesso e ha a disposizione costantemente cibo, acqua e attenzioni.
Una forma di protezione, quindi, rivolta all’amico a quattro zampe che non è l’unico ad aver mostrato una particolare sensibilità: a Desulo, per esempio, l’estate scorsa, dopo la morte del padrone, un pastore tedesco ha atteso invano il ritorno del suo amico, sdraiato innanzi alla loro casa. Per lui, lo stesso, è scattata la solidarietà da parte dei vicini di casa che lo hanno “adottato” senza estrapolarlo dal luogo dove aveva scelto di stare.
Quello che emerge, dunque, per il cane di Carbonia, è un animale che, nonostante tutto, sta lì. Mangia, beve, non da molta confidenza. Fedeltà, amore, abitudine di una vita passata: chissà. Questo solo il cane lo potrebbe dire ma non può farlo. L’unica certezza è che, nonostante tutto, soggiorna in cimitero dove è il suo padrone, a pochi passi da dove pascolava il gregge. A volte le parole sono superflue e in questi scatti, come in tanti altri che ritraggono l’animale sdraiato sulle tombe, emerge solo un animale che aspetta che il tempo trascorra, da anni.









