A poche ore dalla grande festa in piazza Roma celebrata in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione della città di Carbonia, che ha coinvolto l’amministrazione comunale e centinaia di persone, una nuova polemica sembra turbare lo spirito dei cittadini che apprendono, con disappunto, la decisione da parte del Comune di sfrattare la storica squadra di calcio. A riportare la notizia e lo sgomento degli abitanti di Carbonia è Francesca Marongiu, blogger della città del Sulcis, che è stata contattata dalla tifoseria dei “Briganti” in quanto “la Somica, società del comune di Carbonia, vuole cambiare le serrature ai cancelli e sbattere fuori la squadra del Carbonia”. Lo sfratto sarebbe dovuto a un contenzioso di 25 mila euro che “l’amministrazione comunale – come spiega il mister della squadra Checco Fele – attribuisce alla società in carica per l’utilizzo dello stadio Zoboli nei cinque anni precedenti l’entrata in carica dell’attuale dirigenza. Il Carbonia Calcio ritiene invece di non essere tenuto a pagare il debito fatto da altri, e per l’ingiunzione ricevuta, ha presentato ricorso davanti al Giudice preposto, e pertanto fino a quando non viene emessa la sentenza nulla è dovuto”. Un bel guaio, insomma, che coinvolge giocatori, dirigenti e tifosi molto legati alla squadra della propria città che dal 1939 calcano il terreno di gioco dello stadio. “L’amministrazione con un’azione piratesca ha dato disposizione agli operai comunali stamattina, di cambiare le serrature principali dello stadio Zoboli.
Cosa che sarebbe riuscita se il Direttivo non fosse stato prontamente avvisato unitamente ad un gruppo di tifosi ben rappresentato dai Briganti”. Purtroppo si teme che a breve vi sia una nuova irruzione allo stadio che impedirà alla squadra di poter accedere al campo e metter fine al campionato con grande rammarico da parte della dirigenza, giocatori e tifosi. “Da cittadina sono profondamente delusa da questa decisione. Chiedo a tutti i miei concittadini – spiega Franceaca Marongiu – di unirsi per il bene della nostra squadra. Il Carbonia Calcio è un bene per tutti noi, per i nostri ragazzi. Non entro nel merito delle beghe legali, ma credo che per la grave situazione nella quale versa il territorio, togliere gli spazi sportivi ai nostri figli sia come condannare a morte la città”. Un legame affettivo unisce da sempre questa squadra ai suoi cittadini come spiega bene Damiano Bes, rappresentante dei ” Briganti” . “Il Carbonia ora gioca in promozione ma è una squadra storica in Sardegna per aver militato tanti anni in serie C ed essere, dopo il Cagliari, la seconda squadra come risultati massimi raggiunti, con una mancata promozione in serie B per un punto all’ultima giornata ed una semifinale di Coppa Italia. Siamo parte della storia del calcio isolano; abbiamo uno stadio in decadimento in cui si disputò la prima partita in notturna in Sardegna ed un velodromo semidistrutto dove corse Fausto Coppi. Il comunale dal 1939 ad oggi è sempre stato la casa del Carbonia e ora vogliono togliercelo. Noi cerchiamo solo di fare qualcosa partendo dal calcio in un territorio martoriato”.











