«Le donne, soprattutto quelle vittime di violenza, di soprusi in genere, devono avere necessariamente un contatto con le Istituzioni, noi siamo qui anche per questo. Devono avere fiducia, è bene che nessuno lo dimentichi».
Lo ha detto chiaramente e senza mezzi termini, il maresciallo Leonarda Ricciardi, in forza alla stazione Carabinieri di Pula, durante la conferenza stampa di presentazione e inaugurazione della “Stanza rosa”, uno spazio totalmente confortevole per raccogliere, ascoltare episodi, denunce e testimonianze delle donne che sono state vittime di violenza o altre situazioni di gravità, atti persecutori, minacce. Si tratta di un’aula di ascolto dedicato a loro, ha evidenziato a chiare lettere Salvatore Cagnazzo, comandante provinciale dell’Arma: assieme a lui, anche Maria Elena Marongiu, presidente di “Soroptimist Club Cagliari” e l’avvocato Anna Edy Pacini, vice-presidente nazionale di Soroptimist International d’Italia, hanno ribadito che il reato grave come l’omicidio delle donne deve essere punito con l’ergastolo. Inoltre, hanno sottolineato le due referenti dell’associazione, denunciare i momenti traumatici e i drammi psicologici da parte di una donna, non li eliminerà definitivamente dalle loro menti, ma aiuterà di gran lunga a superarle con fermezza e serenità.
Al quarto piano del Comando Compagnia di via Nuoro, ecco la stanza (utilizzabile anche dalle altre forze dell’ordine, dalla Procura della Repubblica per ascoltare i minorenni), realizzata dall’Arma dei Carabinieri, con i fondi dell’associazione che da anni si batte per dar voce e sostegno morale alle donne che hanno subito violenze anche di tipo psicologico e che spesso stentano a denunciare queste tristi vicende, tutt’altro che marginali. Alla cerimonia di inaugurazione, erano presenti anche il prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, il sindaco del capoluogo Massimo Zedda, il questore di Cagliari Danilo Vito Gagliardi, la rettrice dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo e il procuratore capo di Cagliari, Paolo Ganassi.










