Cappellacci: “Col Covid a Roma, pago l’ambulanza per votare il prossimo presidente della Repubblica: altro che privilegi”

Ugo Cappellacci, deputato sardo di Forza Italia, ha deciso di noleggiarsi un’ambulanza per poter raggiungere il seggio esterno di Palazzo Chigi, allestito per scegliere il futuro capo dello Stato: “Positivo dopo 3 vaccini, non sono sorpreso, ho poco più di un banale raffreddore. Il mio presidente ideale? Atlantista, europeista, liberale e cristiano: non c’è solo Draghi, lui deve portare avanti il mandato che gli è stato assegnato”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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È blindato in una stanza di un hotel di Roma, positivo al Coronavirus dopo averlo avuto già una volta, esserne guarito ed essersi vaccinato per tre volte, Ugo Cappellacci, deputato sardo di Forza Italia. Nella Capitale per le elezioni del prossimo capo dello Stato, uno dei volti più noti del partito berlusconiano vede la “luce” solo quando, a bordo di un’ambulanza, raggiunge il seggio esterno, approntato da Palazzo Chigi, per poter esprimere la sua preferenza: “Sono arrivato venerdì a Roma, ero negativo. Sabato mi sono positivizzato, l’ho scoperto con un nuovo tampone. Ho la possibilità di votare e mi sembra corretto, dev’essere consentito a tutti i territori di poter esprimere il nome di chi deve rappresentare l’unità nazionale”, dice Cappellacci: “Mi fa sorridere chi ha parlato, in questi ultimi giorni, di privilegi. Quali? Sono chiuso in una stanza, lontano dalla mia famiglia e devo arrangiarmi per tutte le necessità quotidiane”. E, visto che per l’elezione del futuro inquilino dei Quirinale i tempi si prospettano lunghi, la speranza è che arrivi, prima, il tampone negativo: “Non sono sorpreso della positività, ero guarito dal virus e avevo completato il ciclo vaccinale. Ormai le cronache ci hanno abituato a capire come funziona. Il vaccino non potregge dal contagio ma dalle forme gravi, ho poco più di un banale raffreddore. Sto bene, posso dire”, ironizza il deputato sardo, “che l’unico privilegio me l’abbia concesso il Covid, non bastonandomi come la prima volta”.
E, lì nella Capitale, i giochi veri e propri per il futuro capo dello Stato inizieranno giovedì. Cappellacci non fa nomi: “Ma un identikit, invece, sì. L’ideale è che sia europeista, atlantista, liberale e cristiano. Cioè, deve rispondere ai valori nei quali mi riconosco”. Una “fotocopia”, quasi, di Drahi: “Non esiste solo lui con questi valori, in tutta Italia. Draghi sta bene dove sta e deve continuare a mandare avanti il mandato che gli è stato assegnato”. E, a prescindere da chi sarà, “gli farò avere subito un dossier con tutte le criticità e i problemi della Sardegna”.


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