Una nuova piazza a Poggio dei Pini tra pregi e difetti: la fontana monumentale pensata come quinta scenica a “chiusura” della piazza sarà sostituita da una fontana centrale ultra moderna in acciaio corten, appositamente progettata quale scultura ed opera d’arte. Il Sindaco ha inoltre proposto di privilegiare l’acciaio corten nella scelta degli arredi. Non tutti però sono d’accordo: “Si vorrebbe lastricare tutta l’area dove oggi c’è il prato e gli alberi storici. Il materiale previsto per il pavimento è il basalto, pietra bellissima ma scura e quindi diventerebbe bollente nelle stagioni estive, un disastro quindi”.
Il Sindaco si è soffermato nel richiamare il senso di identità della piazza ed ha chiesto di preservare, per quanto possibile, le alberature esistenti. La Cooperativa Poggio dei Pini ha invece proposto di integrare la piazza con gli edifici dell’ExO’, in modo tale da creare un unico borgo.
Per questa ragione la fontana monumentale pensata come quinta scenica a “chiusura” della piazza sarà sostituita da una fontana centrale ultra moderna in acciaio corten, appositamente progettata quale scultura ed opera d’arte. Il Sindaco ha inoltre proposto – idea condivisa da tutti – di privilegiare l’acciaio corten nella scelta degli arredi (panchine, illuminazione ecc..). Dovendo appaltare quanto prima i lavori, entro poche settimane i progettisti proporranno le modifiche richieste, che saranno condivise in una nuova riunione”. Non solo: nel corso dell’incontro si è brevemente discusso anche del risanamento della Casa Saggiante, ed il Comune ha dato indicazione alla Cooperativa Poggio dei Pini di predisporre un computo metrico applicando il prezziario regionale opere pubbliche, che sarà validato dal Comune stesso.
Massima attenzione per il verde che arreda lo spazio, gli alberi “rimarranno quasi tutti, saranno potati e messi in sicurezza. Tutta la fascia lungo la strada sarà tutelata e quelli dentro la piazza saranno espiantati e collocati in altro sito” ha spiegato Magi a Casteddu Online.
Non tutti sono d’accordo, però: “L’area è oggi un’oasi di verde, ci sono piante vecchie del periodo della azienda agricola, sono i pini, sia quello davanti al bar lato strada sia quelli curvati dal vento. Poi c’è anche un filare di enormi ficus piantati negli anni 70 dai primi Poggini. Ci sono piante messe a dimora negli anni’90. Purtroppo l’innaffiamento è quasi assente da anni, una vergogna dovuta a un mancato accordo. Da rivedere sicuramente. Personalmente non credo sia bello togliere il verde esistente, nel caso si dovrebbe tutelare tutto ciò che è verde e inglobare in un nuovo disegno che sarebbe bello fosse armonico col resto e con la storia del luogo nonché con la tutela delle piante storiche e con il volere di tutti.
Si a una fontana, si a uno spiazzo magari con lapidei chiari ma il progetto presentato andrebbe rivisto sicuramente poiché presenta numerosi sbagli e problematiche, alcune cose fuori luogo e fuori dal tempo” spiega un residente.












