L’idea è nata un po’ per caso: lo scrittore, seguito da migliaia di follower, ha ricevuto nella sua pagina social una serie di domande in riferimento a dei post da lui pubblicati. È nato un confronto, come spesso accade, soprattutto dopo che una donna ha chiesto: “Se ho un rapporto sessuale con il mio fidanzato e dico che mi sta facendo male ma lui continua è stupro?”. “Questo quesito mi ha inquietato” spiega Curreli. Non solo: tante le richieste da parte di donne e ragazze che hanno invitato l’uomo, che dispone di una nota visibilità, ad affrontare la tematica. Lo scrittore, quindi, ha deciso di coinvolgere nel progetto Francesca Trois, esperta nel settore e anche mediatrice culturale, sempre in prima fila nella lotta contro la violenza di genere, e il marito di Trois, editor di professione, per rispondere, spiegare e lanciare un messaggio ben preciso. “Sicuramente si, è stupro, è violenza, non è un rapporto consenziente. Tu hai detto no e lui doveva interrompere” spiega Trois che aggiunge una osservazione di Fabio Roia, magistrato milanese e anche fondatore dell’osservatorio sulla violenza, il quale ha comunicato che 7 donne su 10 non sanno di subire violenza. “Per me questa è una cosa che non può esistere, come donna in primis: io devo avere gli strumenti per capire cosa è un violenza o cosa non è violenza, per tutte le donne”. Una tematica attuale più che mai, la cronaca riporta pressoché giornalmente notizie in cui la vittima subisce violenza fisica e psicologica da parte del suo carnefice che, paradossalmente, è colui che le ha giurato amore eterno.
“Con Stefano abbiamo pensato di fare una sorta di video su questa tematiche a cadenza più o meno mensile perché ovviamente non è solo questa la domanda che è stata fatta”.
“Abbiamo pensato di utilizzare i canali social proprio per arrivare ai più giovani perché spesso e volentieri si utilizzano mezzi di comunicazione magari un po’ più difficili per i giovani, che non sono di immediato utilizzo. Stefano ha un grandissimo seguito soprattutto nel mondo giovanile”. Un appello , infine, rivolto a tutte le ragazze e le donne: non esitare a contattare il 1522, il numero di telefono operativo a livello nazionale ogni giorno e a ogni ora anche da cellulare. “Con la commissione pari opportunità di Capoterra mi piacerebbe realizzare tanti progetti su queste problematiche e spero che si riprenda presto per eleggere una nuova Presidente e ripartire con i lavori”.












