“Sardos”, dal Sulcis Iglesiente ai palchi dei grandi eventi di tutta la Sardegna

Un violinista di 16 anni ma anche un sassofonista 76enne incantano il pubblico con musica e canzoni.


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Si chiamano “Sardos”, una band nata da pochi mesi e già ampiamente apprezzata dalla critica e dagli spettatori. Un gruppo di musicisti, che hanno in comune un’unica passione, ossia quella di suonare e cantare amalgamando perfettamente stili e vocazioni: sono nati quasi per caso un anno fa ma hanno già collezionato una serie di successi in tutta l’Isola grazie alle melodie proposte e adattate alle sfumature che li caratterizzano. Una band che racchiude più generazioni, il giovane Giacomo Locci di Sant’Antioco, 16 anni, è violinista, sassofonista Tullio Brai 76 anni, bassista Fabrizio Serra di San Giovanni Suergiu, il chitarrista è di Bacu Abis, Livio Cherchi, batterista Riccardo Fronteddu, 24 anni, di Iglesias: “Non basta solo la professione e la tecnica ma bisogna trovarsi per trasmettere dal palco emozioni pure, è un hobby ma anche un mestiere” spiega il cantante Umberto Cau. Sempre accompagnati dal produttore Alberto Appeddu, incantano, ultimamente, con il tributo Augusto Daolio: le migliori canzoni del cantautore italiano, cofondatore del gruppo musicale Nomadi insieme a Beppe Carletti, interpretate con spirito e audacia, semplicità e grande professionalità, note del passato ma indimenticabili, quelle che ancora oggi vengono intonate da tutti e che riempiono le piazze. I miti, insomma, non muoiono mai, una scelta vincente che è stata ampiamente apprezzata dagli spettatori. “Stiamo lavorando anche sugli inediti, proviamo una volta alla settimana tutti insieme e a casa, ovviamente, singolarmente. Non si campa con la musica ma le soddisfazioni personali sono immense, indescrivibili, ogni volta è una scarica di adrenalina che ci da la carica per tanto tempo, il rapporto con il pubblico a ogni concerto è bellissimo per noi è sempre una prova del nove ogni volta” spiega la band. Indubbiamente spicca il più giovane dei componenti, appena 16 anni e già acclamato quasi come un big: Giacomo Locci, da sempre appassionato di musica, ha intrapreso lo studio del violino dopo un corso nella sua cittadina.


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