Lacrime e dolore a Capoterra per la scomparsa di una bambina di appena 5 anni. Naomi Crisponi se n’è andata in casa, in via del Popolo, davanti agli occhi della mamma, Teresa Cugudda, con i medici del 118 che hanno fatto di tutto per salvarla. La piccola stava combattendo da quando aveva due anni contro una malattia rara, la Moya Moya, una malattia cerebrovascolare cronica, e soprattutto rara, che porta a un progressivo restringimento fino all’ostruzione delle arterie che si trovano prima e nella testa. Cordoglio di tutto il paese, con in testa il sindaco Beniamino Garau: ” A 5 anni si dovrebbe correre spensierati con il vento e il sole in faccia. Sbucciarsi le ginocchia cadendo dalla propria bicicletta. Mangiare cioccolatini con i compagnetti della scuola materna. A 5 anni non si può morire. Con dolore mi stringo ai genitori Efisio e Teresa, per la perdita terrena della loro piccola principessa Naomi”, così il primo cittadino con un post molto toccante su Facebook. La notizia del decesso ha fatto rapidamente il giro del paese, e già tanti capoterresi hanno raggiunto l’abitazione della giovane famiglia, che ha altri due figli piccoli, per porgere le condoglianze.
A ricordare la giovanissima Naomi, con parole toccanti e profonde, è il nonno materno, Pier Filippo Cugudda: “Mia nipote aveva avuto il primo ictus a due anni, restando semiparalizzata e, poi, totalmente tetraplegica. Un anno fa l’abbiamo portata all’ospedale Meyer, a Firenze, per un intervento che le ha allungato la vita di almeno un anno. Purtroppo, però, poi non c’è stato più molto da fare, gli episodi di crisi neurologiche sono aumentate, aumentando in parallelo i danni”, spiega: “È stata fatale una crisi cardiaca, aveva anche problemi respiratori ricorrenti ma ha vissuto un’esistenza da adulta, è stata per molti un punto di riferimento, aveva delle grosse capacità nonostante la sua condizione di salute molto precaria. Ha preso ciò che arrivava dalla vita senza pretendere niente, e i suoi genitori l’hanno accolta, con gli altri due fratellini di otto e quattro anni, e accudita con abnegazione totale compatibilmente alle loro fragilità che, in questi casi, è facile che si manifestino”. Il funerale sarà celebrato domani, giovedì 8 febbraio, alle 15:30, nella chiesa di San Francesco a Capoterra.
Ha collaborato Valeria Putzolu











