Capoterra – La Casa Saggiante messa in vendita si trasforma in un susseguirsi di accuse e smentite tra amministratori, consiglieri di minoranza e i vertici del “Piccolo Teatro dei Ciliegi”. Franco Magi: “Le bugie “teatrali” di Susanna Mameli, confermata dal comune la morosità. Maldestro tenere di sfruttare la pandemia”. Domenica infuocata in città che segue a una settimana non meno intensa: l’argomento del momento è l’alienazione dello stabile che ospita anche la compagnia teatrale che sarebbe dovuto essere oggetto in consiglio comunale sotto forma di mozione presentata dalla minoranza. Alle affermazioni della direttrice, seguono le precisazioni del consigliere di maggioranza Magi che con un comunicato stampa spiega: “Leggo con piacere la risposta offerta da Susanna Mameli nel patetico e vano tentativo di dimostrare la correttezza del suo operato, ma dispiace dover ricordare alla signora Susanna Mameli – direttore artistico del Piccolo Teatro dei Ciliegi – che non siamo in teatro, e che pertanto le bugie vengono inesorabilmente a galla. Inutile provare a recitare – peraltro in modo mediocre – un inutile copione. Partiamo dai fatti. Il Teatro dei Ciliegi era da anni moroso perfino dei soli 100 euro annui (8 euro al mese), e questo – come dimostra la comunicazione del responsabile del settore ing. Fabrizio Porcedda – è già stato accertato. Davvero grottesco il tentativo di difesa della Mameli, che ha attribuito alla pandemia da coronavirus (che è arrivata nel 2019, e non nel 2017) i mancati pagamenti di quello che, ricordiamo, non era nemmeno un affitto, ma una cifra meramente simbolica. Passiamo poi al certificato di agibilità, che dimostra l’esatto opposto di quanto vorrebbe far credere, essendo relativo ad una capienza di 99 persone sull’intero stabile (che sopra ha 4 aule scolastiche da 20 posti ciascuna), e non al suo locale, ove stipava – in totale assenza si sicurezza e per sua stessa ammissione – fino a 100 bambini. Ma la cosa più simpatica è il goffo tentativo di spacciare una generica fidejussione del 2015 (della quale, peraltro, andrebbe verificata la durata) con l’obbligatoria fidejussione dal rischio incendi/danni e responsabilità civile dello stabile comunale. Ma altrettanto stupore dimostra l’affermazione bislacca secondo cui la Regione sarebbe un ente sovraordinato del Comune di Capoterra, che dimostra – se non malafede – una profonda ignoranza. Non vedo l’ora di rispondere in Tribunale delle mie affermazioni”.













