Capoterra fuori dal Parco Gutturu Mannu che “si è rivelato un fallimento, e soprattutto uno sperpero di denaro pubblico”: la richiesta parte da Pietro Frongia. Secondo il consigliere di maggioranza, il Parco non ha portato nessun beneficio e, addirittura, la sicurezza sarebbe messa a rischio: “Sbarre che possono essere aperte solo dagli enti delegati sottraendo minuti preziosi ai soccorritori”.
Circolava da tempo il malumore legato al Parco Regionale in cui fanno parte Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi Sarroch e Teulada, oltre a Capoterra. Una sinergia di forze per curare e valorizzare quel patrimonio naturalistico ricco di fauna e flora ma che, per vari motivi, non sembra rispecchiare le esigenze di tutti. Queste infatti le dichiarazioni esposte in aula questa sera dal consigliere di maggioranza che ha spiegato: “Per 40 giorni la Città Metropilitana ha chiuso un’arteria principale del parco Gutturu Mannu, impedendo l’accesso a cacciatori a tutti gli amanti della montagna e impossibilitando gli allevatori di raggiungere le proprie aziende per poter accudire il bestiame. L’unica alternativa possibile per raggiungere le aziende era la strada da s’Enna sa Craba che congiunge Gutturu Mannu. Il comune si è fatto carico investendo la somma di 40 mila euro in modo tale da poter venire incontro a tutti i cittadini e, in particolor modo, alle aziende agro-pastorali.Essendo un’emergenza, il comune ha provveduto a comunicare a Forestas l’inizio dei lavori in quanto di sua competenza, impedendo lo svolgimento di questi ultimi a causa della richiesta di diverse dococumentazioni, non tenendo conto che in questo caso non fosse un intervento ordinario ma straordinario, un’emergenza di calamita naturale, tutt’oggi non ci sono stati ancora riscontri.
Nel frattempo è stata ripristinata la SP1 dalla Città Metropolitana.
Questi due enti facendo parte del parco invece di dare dei servizi al
cittadini hanno impedito la fruizione del Parco”. La regione Autonoma della Sardegna nel 2014 convalida la nascita del “Parco naturale di Gutturu Mannu”. “Dopo dieci anni possiamo appurare che non ci sono più i presupposti per farne parte, fino ad oggi il parco non ha portato nessun benificio economico, turistico e non ha creato nessun posto di lavoro, ma ci hanno imposto delle sbarre dove cacciatori e cittadini non possono accedervi. Da quando è subentrato il Parco le strade sono impraticabili e abbandonate a loro stesse, evento che in passato non accadeva. Per non parlare delle questioni legate alla sicurezza, è impensabile che siano presenti delle sbarre che possono essere aperte solo dagli enti delegati impedendo di fatto l’accesso ai soccorsi che perderanno minuti preziosi per la salvaguardia e l’incolumità del cittadino, una fatto sconcertante”.
Quindi la richiesta al sindaco e al consiglio comunale “in quanto queste problematiche non rappresentano colori politici, poiché è inaccettabile tutto questo, ribadisco la mia posizione e propongo fermamente l’uscita dal parco dei divieti”.
Circolava da tempo il malumore legato al Parco Regionale in cui fanno parte Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi Sarroch e Teulada, oltre a Capoterra. Una sinergia di forze per curare e valorizzare quel patrimonio naturalistico ricco di fauna e flora ma che, per vari motivi, non sembra rispecchiare le esigenze di tutti. Queste infatti le dichiarazioni esposte in aula questa sera dal consigliere di maggioranza che ha spiegato: “Per 40 giorni la Città Metropilitana ha chiuso un’arteria principale del parco Gutturu Mannu, impedendo l’accesso a cacciatori a tutti gli amanti della montagna e impossibilitando gli allevatori di raggiungere le proprie aziende per poter accudire il bestiame. L’unica alternativa possibile per raggiungere le aziende era la strada da s’Enna sa Craba che congiunge Gutturu Mannu. Il comune si è fatto carico investendo la somma di 40 mila euro in modo tale da poter venire incontro a tutti i cittadini e, in particolor modo, alle aziende agro-pastorali.Essendo un’emergenza, il comune ha provveduto a comunicare a Forestas l’inizio dei lavori in quanto di sua competenza, impedendo lo svolgimento di questi ultimi a causa della richiesta di diverse dococumentazioni, non tenendo conto che in questo caso non fosse un intervento ordinario ma straordinario, un’emergenza di calamita naturale, tutt’oggi non ci sono stati ancora riscontri.
Nel frattempo è stata ripristinata la SP1 dalla Città Metropolitana.
Questi due enti facendo parte del parco invece di dare dei servizi al
cittadini hanno impedito la fruizione del Parco”. La regione Autonoma della Sardegna nel 2014 convalida la nascita del “Parco naturale di Gutturu Mannu”. “Dopo dieci anni possiamo appurare che non ci sono più i presupposti per farne parte, fino ad oggi il parco non ha portato nessun benificio economico, turistico e non ha creato nessun posto di lavoro, ma ci hanno imposto delle sbarre dove cacciatori e cittadini non possono accedervi. Da quando è subentrato il Parco le strade sono impraticabili e abbandonate a loro stesse, evento che in passato non accadeva. Per non parlare delle questioni legate alla sicurezza, è impensabile che siano presenti delle sbarre che possono essere aperte solo dagli enti delegati impedendo di fatto l’accesso ai soccorsi che perderanno minuti preziosi per la salvaguardia e l’incolumità del cittadino, una fatto sconcertante”.
Quindi la richiesta al sindaco e al consiglio comunale “in quanto queste problematiche non rappresentano colori politici, poiché è inaccettabile tutto questo, ribadisco la mia posizione e propongo fermamente l’uscita dal parco dei divieti”.