Ieri a Frutti d’Oro una seduta speciale per parlare di Cyberbullismo. Il progetto è quello della Scuola Debullizata che da anni propone e segue i ragazzi per allontanarli da vizi e pericoli, circuiti che si possono innescare e mettere a repentaglio la serenità di uno o più di loro. Giovani e giovanissimi, studenti che trascorrono metà giornata a scuola e continuano la conoscenza anche fuori. È bello essere tutti amici e solidali, non avversari, tutti uguali dove nessuno prevarica. Le simpatie, come le antipatie, fanno parte del percorso di crescita, come è giusto che sia: si hanno preferenze, quindi, e con chi proprio non si va d’accordo pazienza: l’importante è mostrare sempre rispetto, umanità, empatia.
E su queste basi si ramifica il percorso della scuola debullizzata, un team capitanato da Salvatore Bandinu, che ieri ha incontrato le classi 1^ F e 1^G (Frutti d’Oro)dell’ IC di Capoterra 2 “per iniziare a parlare di un argomento importantissimo: il Cyberbullismo. Un incontro che mi ha restituito – ancora di più – la convinzione che la cultura della prevaricazione si sconfigge solamente attraverso un serio e lento processo educativo. I ragazzi incontrati – infatti – sono gli stessi impegnati nel progetto Scuola Debullizzata sin dalla quarta elementare (da tre anni consecutivi) dove hanno iniziato a conoscere il bullismo e tutte le diverse sfaccettature in termini di rischi e conseguenze. Un continuum che sta dando molti frutti proprio ora che i ragazzi iniziano un nuovo ed impegnativo percorso scolastico. Tantissimi gli spunti, le domande e le considerazioni. Due ore intense e impegnative ma cariche di energia e riflessioni”. Una partecipazione degna di nota, insomma, che nel corso degli anni ha portato a grandi soddisfazioni. “Oggi i ragazzi di prima, scuola secondaria, I.C. Capoterra 2 ci hanno restituito tanto del lavoro fatto negli anni insieme a La Scuola Debullizzata Progetto. Grandi soddisfazioni per tutti i docenti che li hanno accompagnati e li accompagnano oggi in questo importante percorso di consapevolezza e crescita” ha espresso una docente, C.M. “Quando nel 2016 iniziai a pensare il progetto sapevo molto bene che quello che andavo a proporre alle scuole sarebbe stata una sfida non semplice. Non semplice perché, in tempi di velocità e soluzioni “rapide” stile spot, la mia risultava una richiesta controcorrente: tempi lunghi, nessuna certezza, tanto impegno e altrettanto ottimismo” ha espresso Bandinu. “Oggi posso dire che tutto questo sta accadendo, è accaduto, e ne sono felice. La fatica paga, e stamattina lo abbiamo visto e sentito concretamente e siamo ancora all’inizio. Quindi, grazie a tutti i docenti che hanno accettato la sfida, alla scuola e, soprattutto, ai ragazzi che stanno davvero crescendo”.