Caos ospedali, interviene l’esponente del PD Francesca Congiu: “Non è possibile che i parenti di un paziente ricoverato al Pronto Soccorso debbano aspettare in un tendone le notizie inerenti a un proprio caro. Possibile che non si sia in grado di creare un luogo riscaldato e dignitoso?”.
“Mi risulta che la sanità sarda versi in condizioni di assoluto disagio e allarme. Nel sud Sardegna – espone Congiu – l’Ospedale Brotzu è oramai quasi al collasso. Presso il Covid Hospital cagliaritano (Ospedale S.S. Trinità), la situazione è difficile. In quello che è l’unico presidio Covid del Sud Sardegna non è stato disposto un bando per l’assunzione di medici e infermieri, che con tutta evidenza scarseggiano. Ho avuto modo di vivere da vicino la situazione dell’Ospedale Brotzu. Medici, infermieri, guardie giurate, Oss, addetti alle pulizie sono umani e disponibili e fanno quello che possono, ma non è possibile che i parenti di un paziente ricoverato al Pronto Soccorso debbano aspettare in un tendone le notizie inerenti a un proprio caro preso in carico dai sanitari. Il numero di familiari costretti ad aspettare sotto tale tendone aumenta di giorno in giorno, parallelamente all’aumento dei malati ricoverati, mentre le temperature ambientali si abbassano, visto e considerato che siamo in autunno inoltrato. Possibile che non si sia in grado di creare un luogo riscaldato e dignitoso?
Nel momento in cui (da luglio in poi) si sono fatti entrare i turisti in Sardegna senza seri controlli e non si sono bloccate le serate nelle discoteche estive, era facilmente ipotizzabile una recrudescenza dei contagi da Covid nei mesi autunnali. Perché la Regione Sardegna – aggiunge Francesca Congiu – in estate non si è preparata ad affrontare questa nuova ondata, ampliando il numero di posti disponibili in terapia intensiva e predisponendo un potenziamento delle strutture già esistenti, in modo da affrontare la nuova emergenza?”.










