Caos in Consiglio regionale, la nuova seduta sullo staff d’oro di Solinas sospesa tra le urla

Va avanti la bagarre in aula, dopo le minacce e gli spintoni di ieri sera nuovo stop al dibattito sulla legge definita dall’opposizione un “poltronificio”. Il presidente leghista Pais prova a placare gli animi, centrosinistra e 5 Stelle furiosi riescono a mandare ko i lavori.


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È durata solo pochi minuti, il tempo di qualche intervento, la serenità dentro il Consiglio regionale della Sardegna. Dopo le minacce, gli spintoni, i colpi e le urla disumane di ieri sera, il clima al palazzo è ancora rovente. La nuova seduta dove si deve discutere della legge legata allo staff del presidente e della giunta, ribattezzata dalle opposizioni “legge poltronificio”, il presidente leghista Michele Pais ha cercato di riportare la tranquillità in aula. Ma, come riporta La Presse, gli animi si sono riaccesi ancora di più, e la seduta è stata immediatamente sospesa, per evitare che la situazione degenerasse come accaduto ieri sera. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha detto che il centrosinistra non approverà il verbale della seduta di ieri, seguito dalla consigliera del Movimento 5 stelle, Desirè Manca, che ha sferrato un attacco frontale contro Pais: “Le ricordo – ha detto – che lei è il presidente dell’aula, non della maggioranza, e che deve tutelare e garantire i diritti di tutti i consiglieri. E non possiamo certo far finta di niente dopo quello che è successo ieri”. 
Dai banchi della maggioranza è intervenuto Stefano Tunis, che ha accusato il centrosinistra di essere andato oltre le prerogative del regolamento. A quel punto, in un crescendo di urla e accuse reciproche, la seduta è stata subito sospesa.


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