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Cagliari, la protesta: “Oncologico al collasso, malati senza cure dignitose: infermieri e medici sotto stress”
Personale insufficiente, criticità anche per i pazienti dell’ospedale di via Jenner. I sindacati: “Rivendichiamo il diritto alla salute, la Regione pensa a distribuire poltrone. All’Oncologico, ogni settimana, muoiono 4 pazienti. Basta chiacchiere, il 21 maggio sciopereremo, tutti uniti”. GUARDATE il VIDEO
“Rivendichiamo il diritto alla salute, c’è una gestione superficiale dentro l’ospedale. Infermieri, Oss e personale sono allo stremo e i malati hanno diritto a cure dignitose. Mentre in Regione si pensa a distribuire le poltrone un ospedale importante, che gestisce a livello regionale la sanità oncologica, viene lasciato morire per incuria”. A dirlo è Gianfranco Angioni, sindacalista dell’Usb, in prima linea nella protesta organizzata, fuori dall’Oncologico di Cagliari, anche dal Nursing Up e dalla Cisna. Diego Murracino aggiunge: “Siamo presenti al sit in per tutelare la vita degli infermieri, allo stremo. C’è disorganizzazione in tutti gli ospedali, servono nuove risorse e operatori a supporto. L’attuale situazione è insopportabile, chiediamo l’intervento del direttore straordinario del Brotzu e dell’assessore alla Sanità Nieddu, non ci bastano più le formulette che tirano fuori sul sistema di accreditamento”.
E, come si legge nella nota firmata da Usb Sanità, Nursing Up e Cisna, “I reparti di oncologia medica delle chirurgie e della rianimazione sono al collasso. Aspettiamo la certificazione dell’ accreditamento della Rianimazione la rivisitazione delle chirurgie. Tale situazione sta mettendo in ginocchio tutti gli ambiti organizzativi e assistenziali con gravi ripercussioni e ritardi persino sulla stesura dei turni. È necessario evidenziare che la particolarità delle patologie oncologiche trattate, necessita di personale congruo e fortemente motivato anche in considerazione dell’alto indice di mortalità, che viene a riscontrarsi nel raparto di oncologia medica da quanto ci viene riferito circa 3/4 decessi a settimana. Come è noto l’assistenza oncologica territoriale non essendo stata potenziata non può essere utilizzata da filtro, e la mancanza di strutture preposte all’accoglimento dei pazienti in fase terminale viene a sommarsi alle molteplici incombenze che gravano sull’Unità Operativa. Viste le difficoltà che vivono quotidianamente gli operatori ci chiediamo chi a livello del presidio Businco stia gestendo gli ambiti organizzativi . È encomiabile il grande lavoro e l’enorme sacrificio portato avanti da tutti gli operatori che quotidianamente nelle tantissime difficoltà si spendono professionalmente per garantire cure dignitose anche a fine vita. Riteniamo che non bastano più le promesse riteniamo urgente un immediata presa in carico delle problematiche che anche umanamente è oramai inaccettabile”. Angioni ricorda che “il 21 maggio ci sarà lo sciopero generale, tutti uniti. Se uno non è capace di gestire la sanità ed è pagato profumatamente, torni a casa”.