Cammino Nuovo, il caso in Parlamento: “Quel parcheggio è una follia”

Il grillino Roberto Cotti porta la contestazione per il parcheggio di via Cammino Nuovo in Parlamento: “Grave intervento su area a rischio idrogeologico e archeologico, snaturando le mura di Cagliari”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Cresce la contestazione per il nuovo parcheggio multipiano di via Cammino Nuovo a Cagliari. Dando seguito a quanto preannunciato nelle settimane scorse, il senatore del Movimento 5 Stelle, Roberto Cotti, ha depositato oggi a Palazzo Madama una interrogazione (allegata) rivolta al ministro dei Beni e delle attività culturali. L’interrogazione, sottoscritta da altri 11 parlamentari del M5S, mira a richiamare l’interesse del ministro Dario Franceschini sulle modalità con cui l’amministrazione comunale cagliaritana è giunta ad appaltare  la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione di un “Sistema coordinato di parcheggi di scambio nel Centro Storico”, sul rispetto del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 42/2004), ma anche sui rischi connessi a tali opere, che peraltro diverse associazioni di tutela ed esperti in materia lamentano – inascoltati – da troppo tempo.  

“In questo stratificato e delicatissimo contesto – denuncia Cotti – è stata più volte avanzata l’ipotesi di costruire un parcheggio sotterraneo, che ora, nonostante non abbia mai goduto dell’apprezzamento dei cittadini, il sindaco Zedda vorrebbe trasformare in realtà consolidata attraverso un appalto integrato multimilionario: francamente non se ne sentiva la necessità, anche perché alla fine i parcheggi saranno meno di quelli attuali e la struttura che si vorrebbe realizzare resterà in grande parte vuota, come già dimostrato dalle esperienze pregresse”.  

“Si vorrebbe intervenire – aggiunge Cotti – su un’area dichiarata a “rischio idrogeologico medio alto e rischio archeologico”, su un tessuto storico, monumentale e paesaggistico prezioso e fragile, in prossimità della Torre dell’Elefante, con implicanze sul profilo di uno dei luoghi più rilevanti di Cagliari, peraltro senza avere adeguato lo strumento urbanistico al Piano paesaggistico regionale, in palese violazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (inderogabile dalla legislazione regionale in quanto norma di riforma economico-sociale) che riserva ai Piani paesaggistici la disciplina dei beni protetti, nonché il principio fondamentale posto dall’articolo 145, comma 3, dello stesso Codice, il quale prescrive l’immediata prevalenza delle norme di tutela sugli strumenti urbanistici difformi: in sostanza, una follia”.  

Così in conclusione il senatore cinquestelle Roberto Cotti: “Le mura di Cagliari, tra le ultime testimonianze di cinte fortificate del Mediterraneo, devono essere diversamente conservate e valorizzate nel loro contesto, rese fruibili nella loro interezza, certo, ma senza metterne a rischio l’esistenza con parcheggi multipiano, opere inutili e faraoniche, invasive, pericolose e contraddittorie, soprattutto se rapportate alla candidatura della città di Cagliari a Capitale europea della cultura. Così facendo, dopo il danno arriverebbe, inesorabile, anche la beffa”.