Con la proiezione del film “Banditi a Orgosolo” di Vittorio De Seta – preceduta da “L’Agnello” di Mario Piredda e “Tempus de Baristas” di David MacDougall – si è chiusa sabato sera ad Arbatax l’ottava edizione della rassegna cinematografica Cal’a Cinema, organizzata dall’associazione Musika Surda.
In tanti hanno preso posto a Cala Genovesi per godere del film girato in Barbagia negli anni Sessanta e per partecipare al dibattito post proiezione che ha visto protagonista Antioco Floris, giornalista e docente universitario esperto di cinema.
Floris, in compagnia di Marcello Murru, ha raccontato aneddoti e curiosità sulla genesi e sulla ricezione nel tempo di questa pellicola che a livello mondiale è stata definita come un capolavoro del cinema e presentato il suo libro “Banditi a Orgosolo”, che raccoglie i materiali che documentano la realizzazione del film e analizza la pellicola nel dettaglio.
Chicca della serata la proiezione di “Transumanza” di Salvatore Mereu, regista molto caro alla rassegna arbataxina, che vede come protagonista – ormai adulto – proprio l’attore che da bambino fu scelto da Vittorio De Seta per interpretare Peppeddu.
«Questa edizione di Cal’a Cinema – spiega l’artista Marcello Murru – potremmo definirla quella del “nonostante tutto”. Perché è stata progettata e ha visto la luce in un periodo difficile, legato all’emergenza sanitaria. Nonostante tutto, appunto, gli organizzatori sono però riusciti a dare forma a una programmazione di grande rilievo e a orchestrare la manifestazione in serenità e in sicurezza. La risposta del pubblico è stata come sempre calda e per me – come sempre – è stato meraviglioso tornare alla mia Arbatax».
«È stata un’edizione sicuramente singolare ma siamo ben felici di essere riusciti, anche quest’estate, a portare a Cala Genovesi il cinema, la cultura, lo scambio e il confronto – affermano gli organizzatori dell’associazione Musika Surda capitanati da Giovanni Devigus – Un grazie immenso al nostro Marcello Murru e agli ospiti – Piero Marcialis, Michele Atzori, Ignazio Figus e Antioco Floris – che hanno dato completezza alle serate con le loro visioni, i loro ricordi e la loro idea di fare cinema e cultura».













