Mangiare una pizza o cenare al ristorante a Cagliari sta diventando un lusso per sempre più persone. Lo certificano le ultime rilevazioni sui prezzi al consumo di giugno: nel giro di un solo mese, i listini di ristoranti e pizzerie sono aumentati in media del 3,7% in soli 30 giorni. Un’impennata che pesa soprattutto sulle famiglie e su chi vorrebbe concedersi, magari una volta a settimana, una serata fuori senza spendere una fortuna.
Un rincaro che arriva dopo mesi di aumenti progressivi e che non accenna a fermarsi: con l’arrivo dell’alta stagione turistica, luglio e agosto promettono di essere ancora più salati, complici l’aumento della domanda e la presenza massiccia di visitatori italiani e stranieri. I ristoratori, da parte loro, giustificano gli aumenti con l’inflazione, il caro energia e il rincaro delle materie prime, oltre che con l’aumento dei costi del personale.
Tuttavia, i numeri parlano chiaro: oggi, per una pizza con bibita, si superano facilmente i 20 euro anche in locali non centrali; una cena per due a base di pesce può tranquillamente sfiorare o superare i 100 euro. Per molti residenti, soprattutto giovani e famiglie con figli, uscire a cena sta diventando un’abitudine sempre più sporadica. “Prima andavamo fuori quasi ogni fine settimana. Ora ci pensiamo due volte: tra coperto, acqua, contorno e caffè, anche un pasto semplice diventa impegnativo”, racconta una coppia cagliaritana.
L’effetto è visibile: nei giorni feriali i locali sono spesso meno frequentati, mentre nei weekend si registra la solita concentrazione turistica. Il rischio, nel medio periodo, è una frattura tra l’offerta destinata ai visitatori e quella accessibile ai residenti. Un fenomeno già in atto in altre città italiane a vocazione turistica, e che a Cagliari – complici anche le difficoltà della mobilità e del costo della vita – rischia di alimentare un disagio diffuso.









