Era più di un bar, era un rifugio. Un angolo di via San Giovanni dove si entrava per un drink e si rimaneva per l’atmosfera, per la gentilezza, per quella sensazione rara di sentirsi davvero a casa. Oggi, però, le saracinesche del “Matthew’s Bar” restano abbassate. Nessun cartello, nessun annuncio: solo silenzio. E in quel silenzio, la città si interroga se si tratti dell’ennesima chiusura definitiva o solo una lunga pausa. Quel che è certo è che il locale, situato nel cuore del quartiere Villanova, da tempo non è più in attività. E se da un lato manca una conferma ufficiale, dall’altro cresce la sensazione che anche questa realtà storica stia per uscire di scena. Sarebbe un’altra perdita significativa per il capoluogo, già segnato da chiusure che lasciano il segno nel tessuto sociale della città. Il “Matthew’s Bar” è stato un punto di riferimento per tante generazioni. Non un locale di tendenza, ma un posto vero, autentico, capace di accogliere tutti: studenti fuori sede, lavoratori, turisti di passaggio e residenti affezionati. Il suo punto di forza? L’atmosfera. Un ambiente conviviale e informale dove ridere, chiacchierare, sentirsi a proprio agio. “Ci si sentiva a casa”, raccontano in molti. E ancora: “Un’oasi nel quartiere”, con personale gentile e attento, capace di creare legami sinceri con la clientela. Non mancavano nemmeno le serate musicali, i cocktail e gli incontri spontanei che trasformavano un semplice aperitivo in un momento da ricordare. Era uno di quei posti che entrano nel cuore, che diventano parte della routine quotidiana e che, una volta chiusi, lasciano un vuoto difficile da colmare. Se la chiusura dovesse diventare definitiva, non sarà solo la fine di un’attività commerciale, ma la scomparsa di un pezzo di storia locale, di quel clima familiare sempre più raro nei locali moderni. Un colpo al cuore per Villanova e per tutti coloro che, almeno una volta, hanno trovato rifugio dietro il bancone del “Matthew’s”.












