Si vive nelle caverne, a Cagliari. Accade in viale Sant’Avendrace dove il degrado regna sovrano nell’ex Cantiere Cocco. Non è un caso se il vecchio cantiere edile, nel quale anno fa furono ritrovate antiche sepolture romane che determinarono il blocco di lavori, sia abbandonato. Ed infatti le sterpaglie, i rifiuti, ed anche i resti di abitazioni e macerie, saltano agli occhi. Così l’oscuro ingresso di una caverna. Anzi, due, una delle quali chiusa da un tavolone di legno. Da una camera sotterranea, un ex sepolcro romano, fuoriesce un forte odore di fumo. Al suo interno cicche spente in un posacenere, scarpe sul pavimento, nel complesso ordinato ma sovraffollato di indumenti.
La caverna alle porte della città è diventata un dormitorio di fortuna. Nello stesso ex cantiere edile, troviamo anche un terzo ipogeo: è il bagno delle “case di fortuna”, di questo improvvisato residence dell’abbandono. Di bagno, questa stanza, non ha nulla eccetto il pavimento ricoperto di escrementi, e di cartacce nauseabonde. Ne deriva una situazione igienica che fa pensare. Nei giorni scorsi il forte vento di maestrale ha sradicato le recinzioni metalliche di questo giardino ai più sconosciuto. Nel quale però chiunque, può accedere indisturbato. Un patrimonio archeologico del quale si stanno occupando, in questi giorni, i Carabinieri del nucleo tutela del Patrimonio. Forse la situazione cambierà.
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