Cagliari, torna l’idea del Betile: un museo aperto ai concerti rock

La richiesta al sindaco Zedda: realizzare a Sant’Elia il grande museo ideato da Soru, ma con un’arena dedicata agli spettacoli 


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Cagliari, a distanza di otto anni si torna a parlare del Betile nel lungomare Sant’Elia. A far riemergere il progetto dell’innovativo museo in riva al mare sono Giovanni Dore e Ferdinando Secchi, Sardegna Pulita, con un’interrogazione rivolta al sindaco e alla Giunta comunale. L’idea è quella di “reinserire il progetto del museo all’interno della candidatura di Cagliari Capitale europea 2019, individuando all’interno o all’esterno della struttura uno spazio come ‘arena concerti’, molto più suggestiva di quella attuale”. Un’idea che torna in auge anche in collegamento con il grande successo riscosso dalla mostra dei Giganti di Mont’e Prama, che a questo punto potrebbero essere esposti nel Betile facendo diventare Cagliari “il punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo per la storia e l’esposizione di tutto ciò che concerne la civiltà nuragica”.

La storia del progetto del Betile. Nel 2005 venne sottoscritto l’Accordo di programma quadro in materia di beni culturali tra Regione e Ministero dell’Economia e delle finanze, e quello dei Beni culturali. Tra le varie azioni era prevista la realizzazione del “museo dell’arte nuragica e dell’arte contemporanea” nel quartiere di Sant’Elia. L’8 agosto 2006 il presidente della Regione, Renato Soru, e l’allora sindaco di Cagliari, Emilio Floris, sottoscrissero un protocollo d’intesa che prevedevano, oltre alla realizzazione del museo regionale dell’arte nuragica, anche la sistemazione del lungomare Sant’Elia, il porto per i pescatori, la realizzazione di un campus universitario nell’area ex Sem, in viale La Playa. Nell’ottobre 2006 la giuria internazionale chiamata a vigilare i progetti premiò quello di Zaha Hadid, il museo Batile. Il 28 marzo 2008 Soru e Floris sottoscrissero l’accordo di programma, ma il 2 aprile il Consiglio comunale dà il suo stop al progetto “a causa della limitatezza e della perentorietà del termine stabilito per la ratifica dell’accordo (30 giorni) non c’erano le condizioni per produrre in tempo utile la documentazione tecnica che definisca e risolva tutti gli aspetti politici ed amministrativi di ordine urbanistico, edilizio, patrimoniale e contrattuale preordinati all’avvio dei lavori di realizzazione delle opere”.

“Alcune parti dell’accordo di programma – spiega il consigliere Dore – sono state recuperate dall’attuale amministrazione con accordi stralcio, per esempio il porticciolo, il lungomare Sant’Elia, e il campus universitario di viale La Playa. Ma nulla è stato invece deliberato riguardo al Betile, dove è stata realizzata la ‘controversa’ arena concerti, impropriamente chiamata ‘Grandi Eventi’. Inoltre, con il grande successo dei Giganti di Mont’e Prama, è tornata in auge l’idea che Cagliari  possa diventare punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo per la storia e l’esposizione di tutto ciò che concerne la civiltà nuragica. A questo punto chiediamo al sindaco e alla Giunta se, all’interno del progetto Cagliari Capitale europea 2019, possa essere reinserito il progetto del museo  Betile, all’interno o all’esterno del quale potrebbe essere individuato uno spazio come arena concerti”.


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