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Cagliari, al Teatro Massimo prima mondiale dello spettacolo dedicato a Michel Petrucciani

di Redazione Cagliari Online
30 Settembre 2022
in cultura

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Cagliari, al Teatro Massimo prima mondiale dello spettacolo dedicato a Michel Petrucciani

Dopo l’applauditissima anteprima dei C’Mon Tigre mercoledì sera al Teatro Massimo di Cagliari, venerdì 30 settembre si inaugura ufficialmente la 42ma edizione della storica manifestazione “International Jazz Festival-European Jazz Expo”. Alle ore 19, sul palcoscenico principale del Massimo, Chano Domínguez e Flavio Boltro, due straordinari artisti famosi in tutto il mondo saliranno insieme sul palcoscenico per rendere omaggio e far rivivere la musica del grande pianista e compositore jazz francese Michel Petrucciani. La musica di Petrucciani è stata un riferimento molto importante nelle carriere musicali di Domínguez e Boltro. Ognuno coi propri strumenti, pianoforte e tromba, e da luoghi diversi, Spagna e Italia. Flavio Boltro ha fatto parte del sestetto di Petrucciani nei suoi ultimi sei anni di carriera; Chano Domínguez ha invece incluso in alcuni dei suoi dischi le reinterpretazioni delle musiche di Petrucciani. Questo legame così particolare con Petrucciani ha dato vita all’omaggio in scena al Teatro Massimo e che include esecuzioni di brani originali di Michel Petrucciani e composizioni scritte da Chano Domínguez e Flavio Boltro. Il quartetto si completa con la straordinaria ritmica del contrabbassista spagnolo Martín Leito e del batterista cubano Michael Olivera.

Subito dopo (alle 21.30) sempre sul palcoscenico principale, tocca a un altro artista amatissimo dal pubblico italiano: Danilo Rea. In coppia col fotografo Pino Ninfa, Rea firma un progetto musicale dedicato al Mediterraneo, un modo per ritrovare suoni antichi in tempi moderni e scoprire che il tempo è un alleato meraviglioso. Una musica sulle tracce di qualcosa che sta al contempo fuori e dentro di noi, la nostra Storia. Un viaggio in una memoria malinconica e pungente, nell’insensatezza di un tempo come il nostro che consuma e distrugge ricordi e territori, storie e identità. I siti archeologici in Libia e Sicilia, le feste religiose, le città Patrimonio dell’Unesco (una su tutte, Matera capitale della Cultura Europea 2019), paesi disabitati da decenni, installazioni industriali dismesse, il mare col suo orizzonte infinito e poi una ricerca storica con immagini di dagherrotipi siciliani di fine Ottocento. Una sorta di itinerario circolare diviso in capitoli ritratto dalle foto di Pino Ninfa e accompagnato dalla musica di Danilo Rea. Un lungo racconto di luce e musica all’insegna di sinergie antiche, connubio di arti, per ricordarci, nell’era di Internet, che la memoria va mantenuta, non solo dentro la pancia dei computer ma soprattutto dentro i nostri cuori. Fotografia e musica dal vivo si fondono in un’esibizione che mantiene nell’improvvisazione la sua cifra distintiva. (Mediterraneum, ore 21.30, Danilo Rea, piano; Pino Ninfa, immagini/letture).

 

Alle 22.30, un trio che mette i brividi: il pianista Alfredo Rodriguez e il bassista Richard Bona accompagnati dalla batteria di Michael Olivera. Entrambi legatissimi a Quincy Jones, il duo Rodriguez&Bona stupisce per la capacità di interazione sul palco e realizzare suoni straordinari. Dopo l’incontro con Quincy Jones al Montreux Jazz Festival nel 2006, Alfredo Rodriguez si trasferisce negli Stati Uniti per perseguire il suo progetto artistico. La sua musica è un continuum avvincente, influenzato dalle composizioni di Bach e Stravinsky ma anche dalle radici afrocubane e, ovviamente, dal jazz. Negli ultimi dieci anni, Rodriguez è talmente cresciuto da trasformarsi da giovane artista cubano a prestigioso candidato ai Grammy Awards, ottenendo riconoscimenti a livello mondiale.

Originario di una piccola città del Camerun, Richard Bona, lo Sting africano, inizia il suo percorso musicale grazie all’incontro col grande bassista americano, Jaco Pastorius. Bassista e compositore, si è prima trasferito in Germania, poi a Parigi, infine a New York. Ha collaborato con artisti del calibro di George Benson, Branford Marsalis, Bobby McFerrin, Chaka Khan. Secondo il Los Angeles Times, in lui confluiscono il virtuosismo di Jaco Pastorious, la fluidità vocale di George Benson e il senso dell’armonia di Joao Gilberto. Il tutto ovviamente mescolato con la cultura africana. Dopo aver vinto il suo primo Grammy nel 2002, è stato nominato con “Tiki” come “Best Contemporary World Music Album” al 49mo Grammy Awards. Ha dedicato la sua carriera trentennale a promuovere la pace, la felicità e l’unità attraverso la sua musica e attualmente sta realizzando il suo sogno di viaggiare in ogni Paese del mondo. (Richard Bona, basso elettrico/voce; Alfredo Rodriguez, piano; Michael Olivera, batteria, ore 22.30, M1)

Il cartellone di venerdì vedrà anche protagonista il progetto cagliaritano di Gianrico Manca, Transition. Nato nel 2016 come progetto cagliaritano che ruota attorno ad alcuni dei più giovani talenti della scena isolana, Transition è un lavoro proiettato interamente verso la ricerca armonica, sonora e poliritmica intesa come linguaggio unico e ben allineato. Le ispirazioni nascono dalle grandi estetiche espressive e creative che hanno attraversato la musica, la letteratura, il teatro, la filosofia e la pittura ponendosi criticamente nei confronti delle strutture e dei linguaggi dominanti. La band, capitanata dal batterista e compositore cagliaritano Gianrico Manca, nel 2018 ha pubblicato Rizoma, il suo primo lavoro discografico firmato S’Ard Music/Egea. (Gianrico Manca, batteria; Jordan Corda, vibrafono; Vittorio Esposito, piano; Antonio Floris, chitarra; Matteo Marongiu, contrabbasso, ore 20.20, M2)

E per chi ama, le grandi compagini orchestrali, alle 20.20, sulla terrazza del Teatro Massimo, spazio alla Paolo Carrus Big Band, una Big Band nata nell’ambito del corso di musica d’insieme tenuto da Paolo Carrus, alla Scuola civica di Cagliari. La band ha lo scopo di far rivivere l’esperienza dell’ensemble come luogo ideale per la diffusione del jazz orchestrale e di crescita attraverso la compresenza di musicisti di diversa estrazione. L’orchestra si arricchisce di nuove sonorità e si avvale dell’apporto delle percussioni per evocare le caratteristiche ritmiche provenienti dall’America Latina. Il repertorio è costituito da standards, da classici della musica brasiliana, da composizioni del cuban latin jazz, alternati a brani originali.  L’ensemble ha svolto una lunga attività: dal primo concerto a Cagliari nel 2002, la band si è esibita nel quadro di prestigiose rassegne internazionali, tra cui Jazz in Sardegna, Cala Gonone Jazz, Nuoro Jazz. Nel 2005, nel corso del Festival di S’Anna Arresi, la big band ha avuto come ospite il grande musicista Pat Metheny. Nel 2011 ha partecipato al Festival EJE con ospite il chitarrista Franco Cerri (Paolo Carrus, direzione/piano; Paolo Assiero Brà, basso;  Nicola Monari, batteria; Giorgio Deidda, chitarra; Dario Pirodda, sax/flauto; Mauro Perrotta, sax alto; Alessandro Medici, sax alto; Valter Alberton, sax tenore; Gianfranco Faret, sax tenore; Daniel Thiessen, sax baritono; Mauro Medda, tromba; Giorgio Granella, tromba; Manuel Mulas, tromba; Maurizio Piasotti, tromba; Massimo Demontis, trombone; Sergio Farci, percussioni).

Tags: petrucciani
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