Cagliari, tanti tavoli vuoti a Su Siccu. Sos dei ricciai: “Vogliamo lavorare anche a maggio”

Meno ceste a disposizione e tanti cagliaritani che “sposano” la causa dello spopolamento dei ricci. Risultato: vendite in calo anche in una delle mete classiche, la pineta a pochi passi dal mare: “Serve un allungamento della stagione lavorativa”. GUARDATE le video interviste agli storici ricciai cagliaritani


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Una stagione partita in ritardo e che prosegue male dal punto di vista degli affari. I ricciai cagliaritani, titolari dei chioschi di Su Siccu, fanno i conti con un mix di problemi che portano a un unico risultato: casse mezzo vuote. Il via libera alla vendita è dello scorso 15 novembre, lo stop è previsto il 15 aprile. La maggior parte dei tavolini rimane vuota, qualche coperto in più c’è solo la domenica. Ma il calo degli affari c’è tutto. E i venditori lanciano una proposta: “Il periodo lavorativo deve essere allungato almeno fino a maggio”.
Tra i motivi della scarsa affluenza di persone pronte a mangiare ricci col contorno di un bicchiere di vino rosso ci sono “il fermo biologico, nei fatti non c’è, ma molti cagliaritani pensano ci sia. Noi abbiamo scelto di riempire meno ceste, ma i clienti sono in calo rispetto all’anno scorso”, spiega una delle lavoratrici dello storico chiosco diretto da Lino Depau. Qualche metro più avanti c’è il chiosco di Marco Pisano. Una ragazza del team è netta: “Meno cagliaritani rispetto a un anno fa. Abbiamo aumentato il prezzo di appena un euro, ma anche la domenica, ultimamente, riusciamo a riempire solo qualche tavolo. C’è un controllo maggiore dentro e fuori dal mare, ma dovrebbero andare a cercare gli abusivi e non chi fa il proprio lavoro ed è in regola”.


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