Un altro bel grattacapo nel settore della sanità in Sardegna, stavolta la patata bollente riguarda il cup (Centro unico di prenotazione). Ieri è scaduto l’appalto con la cooperativa che gestisce il servizio, la Ali – cinquanta i posti di lavoro garantiti – e ventidue persone non sono state confermate. A lanciare l’allarme è il sindacato Uil: “La decisione dell’Ats di destinare al servizio la stessa cifra del 2012 e non quella del 2016 ha portato, in automatico, al licenziamento di ventidue persone. Tra loro ci sono anche persone che rientrano nelle categorie protette, come quella dei trapiantati”, spiega il segretario territoriale del comparto sanità Guido Sarritzu. E il dramma di nuovi disoccupati sardi porta con sé anche un altro problema, quello legato alle liste d’attesa telefoniche: “Con meno operatori i tempi si allungano ancora di più, stamattina alle nove c’erano trenta cittadini che stavano aspettando di poter prenotare le visite”.
Una situazione esplosiva, c’è molta rabbia tra i ventidue lavoratori che, nel giro di poche ore, si sono ritrovati senza più una busta paga: “Mercoledì mattina hanno organizzato un sit in di protesta sotto il palazzo della Assl in via Piero della Francesca. Il direttore generale Fulvio Moirano non può restare zitto e non dare nessuna spiegazione, tutti i licenziati hanno un’età compresa tra i trenta e i quarantacinque anni, non possono essere lasciati allo sbaraglio”.










