America’s Cup, Cagliari fuori dalla corsa: scoppia la polemica politica.”Cerchiamo di fare chiarezza”. Con queste parole il consigliere comunale Giuseppe Farris interviene sulla polemica esplosa dopo la notizia che Cagliari non ospiterà l’edizione 2027 dell’America’s Cup. Un colpo duro per la città e per la Sardegna intera, che si traduce, secondo Farris, in un’occasione persa sul piano sportivo, turistico, industriale e tecnologico. Farris ricostruisce così la sequenza degli eventi: “La giunta Todde si è insediata nel marzo 2024, mentre quella comunale guidata da Massimo Zedda ha preso ufficialmente le redini nel luglio dello stesso anno. Solo ad agosto è arrivata la notizia che la prossima edizione della competizione non si sarebbe svolta in Nuova Zelanda. Da quel momento si è aperta la partita per scegliere la nuova sede”. Un ruolo chiave nella decisione lo ha avuto, spiega Farris, il main sponsor Louis Vuitton, che aveva espresso la volontà di mantenere l’evento nel Mediterraneo. Tre le candidate più forti: Italia, Grecia e Spagna. “Quest’ultima partiva svantaggiata per via dell’edizione 2024 appena disputata a Barcellona. Era quindi evidente che si stava aprendo uno spazio per l’Italia o per la Grecia”, prosegue Farris. “Il Governo Meloni è stato abile nel cogliere l’opportunità e ha avviato una trattativa diretta con il team neozelandese, mettendo sul piatto un investimento di circa 150 milioni di euro. Cagliari, invece, è rimasta ferma. La città ospita da oltre 15 anni Luna Rossa, ma né la Regione né il Comune hanno aperto un dossier sull’evento o attivato interlocuzioni col Governo. Una negligenza evidente, soprattutto se si guarda all’esempio di Napoli, che pur essendo amministrata dallo stesso campo politico di Cagliari e della Sardegna, ha saputo muoversi in tempo – la conseguenza – è che nel disinteresse di Zedda e della Todde si è persa una ricaduta enorme sul piano sportivo turistico sociale e industriale tecnologico”, conclude. Le accuse si sommano a quelle dell’ex presidente della regione Christian Solinas, che ha parlato di “Danno economico, reputazionale e occupazionale gravissimo”. “Al di là del grottesco tentativo di chiamare in causa chi aveva acceso i riflettori sulla Sardegna – ha dichiarato Solinas – oggi si pone un problema di responsabilità concreta e reale. La Giunta Todde e l’amministrazione Zedda, entrambe espressione del cosiddetto campo largo, dovranno rispondere di questa perdita prima di tutto davanti ai cittadini sardi”. Un’occasione mondiale sfumata, dunque, nel silenzio delle istituzioni locali. E ora la polemica politica è solo all’inizio.