Cagliari, via le suore dall’asilo dopo 70 anni: genitori in rivolta

I genitori difendono le religiose: “Siamo tristi, scontenti e amareggiati. E vogliamo sostenere le nostre suor Efisia, suor Irene e suor Giuditta nel tentativo di averle ancora al nostro fianco nella crescita dei nostri figli”


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Via le suore. Hanno perso la gara per la gestione degli asili Caduti della Grande Guerra di via Italia, Raffaello Sanzio, San Giuseppe Artigiano di via Cavalleggeri, pazza Medaglia Miracolosa e via Canelles. In qualche caso (via Raffaello) erano lì da oltre 70 anni. La vicenda è arrivata in consiglio comunale. “Ho presentato una richiesta di accesso agli atti”, ha dichiarato Fabrizio Marcello, Pd, “ok c’è stata la gara. Ma perché solo per un anno? Non era meglio una proroga per poi fare un affidamento pluriennale quando si tratta di servizi così importanti. Tanti genitori sono preoccupati per i loro figli”.

E una lettera è stata spedita al sindaco Paolo Truzzu. “Egregio Signor Sindaco, siamo i genitori dei bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia Comunale di via Raffaello Sanzio, e Le chiediamo di dedicarci la Sua attenzione perché siamo profondamente dispiaciuti e preoccupati.

Siamo venuti a conoscenza del fatto che le Ancelle della Sacra Famiglia non si siano aggiudicate per il prossimo anno scolastico 2021/2022 il “Servizio didattico, mensa e attività integrative” nella nostra Scuola e pertanto subentrerà una Cooperativa che ha presentato offerta più vantaggiosa. E qui tutti noi siamo caduti dalle nuvole. Certamente un ente pubblico è obbligato a scegliere il fornitore più economico, ma le Nostre Ancelle non sono un fornitore di servizi.

Vogliamo attirare la Sua attenzione sul fatto che da più di 70 anni la Congregazione  delle Ancelle della Sacra Famiglia si occupi dei bambini iscritti alla Scuola di via Raffaello Sanzio, le Ancelle SONO LA SCUOLA. La loro presenza offre un supporto amorevole e familiare, che va aldilà delle regole che solitamente disciplinano i rapporti tra educatori e bambini: sono mamme, nonne, sorelle maggiori per i genitori, hanno imboccato bambini inappetenti e cambiato bambini di 3 anni alle prese con l’apprendimento delle norme igieniche. Garantiscono quotidianamente l’avvicinamento alla religione cattolica che è altro motivo alla base della scelta di questa scuola piuttosto che di un’altra per molti fra noi genitori; cucinano quotidianamente in loco le pietanze che mangeranno a pranzo i nostri bambini prestando la massima attenzione alla loro appetibilità e cercando di ridurre al minimo i casi in cui i bambini rifiutino il cibo. Lo sa Signor Sindaco che tanti amichetti dei nostri bambini ogni giorno rifiutano completamente il pranzo fornito dal catering esterno? Lo sa quanto sia difficile offrire una corretta educazione alimentare a un bambino di 3 o 4 o 5 anni? E poi la continuità… sa Signor Sindaco quanti bambini hanno visto crescere suor Efisia, suor Irene e suor Giuditta? Tanti di loro ora sono i genitori dei bambini attualmente iscritti e sono fra i sottoscrittori di questa “lettera di dissenso”. Con il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa corriamo il rischio di togliere ai nostri bambini quella certezza che ogni anno da decenni avevano nel ritrovare le nostre suor Efisia, suor Irene e suor Giuditta sulla soglia della porta con le braccia aperte per loro.

Noi non seguiamo il criterio economico, noi e con noi i nostri bambini seguiamo il criterio del cuore, e non è escluso che tanti di noi decidano diversamente per il proseguimento del percorso scolastico dei figli.

Se non saranno le Ancelle della Sacra Famiglia a sovrintendere l’educazione e la cura dei nostri bambini non avremo in ogni caso la stessa soddisfazione. Siamo tristi, scontenti e amareggiati. E vogliamo sostenere le nostre suor Efisia, suor Irene e suor Giuditta nel tentativo di averle ancora al nostro fianco nella crescita dei nostri figli”.


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