La consigliera regionale di Forza Italia Alessandra Zedda e la deputata nazionale Elena Centemero, al secondo mandato da presidente della Commissione Uguaglianza e non Discriminazione del Consiglio d’Europa, si sono “confrontate liberamente” sul tema della violenza sulle donne, nella sala SEARCH a Cagliari, cercando di trovare delle soluzioni efficaci e immediate.
Entrambe le due forziste sono in trincea per la tutela e il sostegno delle donne vittime di violenza e femminicidio.
Il femminicidio può essere considerato attualmente una piaga inarrestabile della nostra società e il fatto che si stia espandendo anche in età adolescenziale, determina che il fenomeno debba essere affrontato ed arginato con decisione, con norme e leggi adeguate.
Alessandra Zedda, fondatrice dell’associazione di promozione sociale e culturale “Divieto di femminicidio” afferma che l’educazione affettiva dovrà essere la nuova missione della nostra società e della scuola italiana, dalla materna fino alle superiori, per permettere che le ragazze e i ragazzi imparino sin da piccoli a rispettare il diverso e la parità di genere.
Scardinare stereotipi di genere, alla base del fenomeno della violenza, e far prevalere la cultura del rispetto e del reciproco riconoscimento tra uomini e donne è un obiettivo da porsi nell’immediato anche attraverso il coinvolgimento “in rete” di istituzioni, famiglie, associazioni, educatori, centri anti violenza: tutti insieme per le donne e gli uomini del domani.
Un altro punto fondamentale da affrontare e risolvere sin dalla prima violenza subita, è rappresentato dall’indipendenza economica che resta un fattore fondamentale, per la donna, di affrancamento dal contesto violento, attraverso l’approvazione di una legge che garantisca un reddito di libertà.
Alessandra Zedda dichiara ancora che ha già predisposto un disegno di legge regionale da sottoporre all’approvazione dell’assemblea sarda.
La deputata Elena Centemero è stata premiata per i risultati ottenuti in favore alle donne impegnandosi a migliorare la condizione della donna, a eliminare la discriminazione di genere e a combattere la violenza sulle donne. Alla tavola rotonda ha illustrato la disparità lavorativa tra uomo e donna ed è d’accordo con la Zedda: “Bisogna partire dall’educazione affettiva e sensibilizzare le scuole già dai piccoli per inculcare il rispetto della donna, servono più risorse sui territori per gli sportelli e i centri antiviolenza. Le donne devono essere in grado di allontanarsi dai loro stalker, e le case di rifugio devono aumentare e essere finanziate. Ma la cosa fondamentale che le donne devono poter lavorare ed essere autonome economicamente per riuscire a tirar fuori il coraggio per denunciare le violenze subite”.
La Centemero inoltre evidenzia che sono ancora tante le donne senza autostima e bisogna offrire loro dei modelli positivi per entrare nella vita lavorativa con le giusta retribuzione. Servono politiche per incentivare lo studio delle Stem (Scienza, Tecnologia, Matematica) e bisogna spingere le giovani a orientarsi verso le materie scientifiche. Secondo i dati ISTAT il totale dei laureati sono 302.073 di cui 176.668 donne e 125.405 uomini ma con una diversa propensione: il 93,6% di donne insegna materie letterarie contro il 6,4 degli uomini; invece nel ramo scientifico le donne sono solo il 34,5% contro il 65,5% uomini.
Al tavolo erano presenti Paola Secci, sindaca di Sestu, che ha parlato dell’importanza dello sportello antiviolenza nato due anni fa. Monica Cadeddu, vice sindaco di Decimomannu, in procinto di attivare il centro antiviolenza. Marianna Mameli, consigliera comunale di Selargius e presidente commissione Servizi Sociali, punta sul recupero dell’ educazione del rispetto anche sugli adulti. Chiara Contu, consigliera comunale di Selargius, che ha sottolineato l’importanza dell’educazione e della cultura,
Chantalingrid Magro, consigliera di Castiadas, ha calcato la mano sul rafforzamento della formazione nelle scuole.
L’obiettivo di Confrontiamoci Liberamente è stato unanime: tutte assieme per bloccare questa ondata di violenza sulle donne ormai divenuta insostenibile e feroce.