Cagliari, sequestrate 10 imbarcazioni di origine olandese con documenti non validi del valore di oltre 1 milione di euro

Al momento del controllo, i proprietari delle imbarcazioni, sperando di farla franca, hanno mostrato ai finanzieri i documenti in lingua straniera, quale presunta garanzia d’iscrizione della propria barca nel registro ufficiale dell’Olanda.


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Cagliari, operazione “Orange flag”: sequestrate 10 imbarcazioni di origine olandese prive di nazionalità e con documenti non validi.

Dieci sono le imbarcazioni sequestrate dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari, al termine di un’operazione, denominata “ORANGE FLAG”, eseguita ad ampio raggio su tutto il territorio regionale sardo.

Al momento del controllo, i proprietari delle imbarcazioni, sperando di farla franca, hanno mostrato ai finanzieri i documenti in lingua straniera, quale presunta garanzia d’iscrizione della propria barca nel registro ufficiale dell’Olanda.

Sono state riscontrate molteplici incongruenze nelle licenze di navigazione e, per questa ragione, sono scattare le indagini più approfondite che hanno trovato, nella risposta fornita dalle Autorità olandesi alla Guardia di Finanza, la conferma che i documenti esibiti dai diportisti, sia italiani che stranieri, non li autorizzavano a battere la bandiera dello stato olandese.

La pseudo licenza, altro non era che una mera registrazione ad un club nautico fiammingo, che non ha nulla a che vedere con l’immatricolazione di un’imbarcazione, ovvero il criterio di collegamento della nave con l’ordinamento giuridico di uno Stato. Affinché uno Stato possa legittimamente concedere la sua bandiera deve esistere un “legame sostanziale” (c.d. genuine link) tra la nave e l’ordinamento nazionale. Una procedura obbligatoria che, nell’interesse comune, garantisce, tra gli altri, il possesso dei requisiti di navigabilità e sicurezza generale dei mezzi nautici.

Tutte le unità da diporto sequestrate erano prive di nazionalità, ovvero non legittimamente registrate in alcun Paese e, pertanto, non potendo invocare la protezione di alcuno Stato, sono state assoggettate alla giurisdizione dello Stato italiano.

Inoltre, riportavano sullo scafo falsi contrassegni di identificazione, ovvero una sigla ed un porto di registrazione solo apparentemente riconducibili ai Paesi bassi e, per tali irregolarità, dovranno rispondere della commissione dei reati di navigazione senza abilitazione e di uso di falso contrassegno di individuazione.

Il valore complessivo delle imbarcazioni sequestrate supera un milione di euro.


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