Ha finito il turno di sette ore, è uscita dall’ospedale e si è diretta nello stallo dove aveva parcheggiato la sua Ford Ka grigio metallizzato, targata EF880JP. Silvia Piscedda, ostetrica del Brotzu, al posto della sua automobile ha trovato solo alcuni frammenti del vetro di uno dei finestrini. Nient’altro. Nessuna traccia dei ladri, ovviamente, e oltre alla denuncia c’è stato ben poco da fare. L’unica speranza è che i malviventi si mettano una mano sulla coscienza e restituiscano la vettura alla lavoratrice. “È assurdo come, dopo l’ennesimo furto ai danni di una dipendente, l’azienda non riservi un’area parcheggi idonea e riservata”, scrive il marito alla nostra redazione. Ed è di pochissimi giorni fa la polemica sulla strage di multe, una trentina in pochissime ore, fatta dalla polizia Locale negli stalli interni, dopo aver ricevuto una telefonata da qualcuno che si trovava dentro l’ospedale.
“Prima le multe, ora la beffa dei nuovi furti”, attacca Fabio Sanna, della Uil. “Lì non ci sono le telecamere e nemmeno l’illuminazione. Abbiamo sempre sostenuto che ci sia un problema di sicurezza nella zona del parcheggio che è privato ma ad uso pubblico”.









