È costata caro, a Franco Pinna, istruttore cinofilo di 50 anni di Capoterra, la voglia di un tuffo nel mare cagliaritano di Giorgino. Ha calpestato la paglia “infuocata” che, già da tempo, ammorba una parte della spiaggia. E, da due settimane esatte, passa le giornate tra dolori, pomate e garze. Il fatto è stato denunciato anche dal consigliere comunale e presidente della commissione Sicurezza Marcello Polastri (Sardegna Forte). È lui ad aver raccolto la testimonianza del 50enne e ad aver chiesto, ancora una volta, la “bonifica urgente del litorale”. Tornando al fatto: succede tutto “il 18 agosto. Una giornata di sole e col mare che invogliava a tuffarsi. Ho parcheggiato l’auto, sono sceso e mi sono cambiato. Erano le tredici. Ho calzato le mie infradito e sono andato in spiaggia”. Dopo pochi secondi, però, mentre raggiungeva il mare, inizia il “delirio”: scalzo, “ho iniziato a sentire troppo caldo, e allora mi sono messo a correre sino all’acqua. Poi, per raggiungere l’automobile, ho fatto una deviazione a ferro di cavallo per aggirare tutta la zona”. Una volta al volante, ha subito raggiunto “la farmacia di Sant’Elia, dovevo andare a trovare mia madre”. E perchè non il pronto soccorso di un qualunque ospedale? “Per i timori e gli allarmismi legati al Coronavirus e perchè ho pensato che mi avrebbero tenuto al pronto soccorso per ore, per poi dirmi che avevo un’ustione da dover curare. In farmacia ho acquistato Connettivina Bio Plus”, cioè una pomata, “e delle garze. Dopo qualche ora si sono formate le bolle in entrambi i piedi, dopo qualche giorno sono scoppiate e si è vista la carne viva”. Una scena orribile, con un dolore sicuramente elevato. “Ancora oggi sto male, posso restare in piedi solo per un’oretta, poi devo rimettermi in posizione orizzontale. Trascorro gran parte delle giornate sdraiato, per fortuna ho alcuni amici che mi aiutano e mi riforniscono di medicinali”.
“Ho sentito telefonicamente il mio medico, mi ha detto di andare avanti con le cure, Quanto mi è successo è paradossale e drammatico. Avevo saputo che c’era quel fenomeno nella spiaggia, ma non pensavo che potesse ‘camminare’ così velocemente”. E l’idea di poter capire se c’è il tanto per chiedere dei danni? “Sarebbe tempo perso. Non sono andato all’ospedale e non ho nessun documento”.










