di Paolo Rapeanu
La mazzata finale, dicono, è arrivata con l’alluvione di due settimane fa. L’acqua si è mischiata al fango, e loro non possono pescare anche dopo lo “stop” arrivato dall’Assl. E la rabbia e la disperazione li ha portati a manifestare sotto il Consiglio regionale: “Bene i 400mila euro promessi dai politici, soldi indispensabili perché nessuno dei duecentocinquanta pescatori sta lavorando da due settimane. C’è chi ha cinque figli da sfamare e chi deve far quadrare i conti a fine mese”, dice Emanuele Orsatti, presidente del consorzio ittico Santa Gilla.
“Vogliamo che risolvano i problemi della laguna, ripristinando il bacino idrogeografico, ogni volta che piove è sempre così. Ci sono fogne che scaricano nello stagno, abbiamo i livelli dei colibatteri alti”.










