È questo l’esito di un’intensa attività svolta nelle primissime ore della giornata di ieri dai finanzieri della Stazione Navale di Cagliari nell’ambito di mirati controlli finalizzati a verificare il rispetto delle normative sulla pesca, commercializzazione e tracciabilità dei prodotti ittici. In particolare, in prossimità del varco di uscita del Porto Commerciale del capoluogo isolano, i militari hanno sottoposto a controllo un furgone al cui interno è stato rinvenuto il prezioso carico di oloturie; dalla visione dei documenti di trasporto si è potuto accertare che la specie ittica in questione proveniva da una zona di mare non classificata (quindi priva di autorizzazione rilasciata dalla Regione Autonoma Sardegna) all’interno della quale è vietata la raccolta e, di conseguenza, la successiva immissione in commercio.
L’ingente quantitativo di prodotto (specie marina molto apprezzata dalla cucina orientale), successivamente rigettato in mare previo nulla osta da parte del medico competente dell’Ufficio Veterinari dell’ASL cagliaritana, era in procinto di partire per un impianto di trasformazione e distribuzione del sassarese da dove, al termine del processo di lavorazione, sarebbe stato immesso in commercio e destinato al consumo umano.
Ai trasgressori una sanzione amministrativa da 2000 a 12.000 € e relativo sequestro del pescato. L’operazione descritta si inquadra nella più generale attività di contrasto che le Fiamme Gialle del comparto aeronavale isolano rivolgono nei confronti dell’annoso fenomeno della pesca di frodo che dall’inizio dell’anno ha portato complessivamente alla verbalizzazione di 57 soggetti, erogate sanzioni per oltre 70.000 €, sequestrate più di 1150 attrezzature da pesca, 2,5 chilometri di reti ed oltre 2,5 chili di corallo. Il pescato sequestrato, quantificabile in oltre 1.000 kg., è stato devoluto ad associazioni umanitarie.










