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“Quotazioni delle case ancora in ribasso in Sardegna. Cagliari ha fatto registrare una variazione negativa del 6,1%, seguita da Sassari (-6%) e Oristano (-4,7%). Tiene meglio Iglesias con -2,3%. Diametralmente opposto l’andamento di Tortolì e Carbonia: il capoluogo dell’Ogliastra si è mantenuto stabile, quello del Sulcis ha perso il 12,5%”, è quanto emerso dalla conferenza stampa dal titolo Voglia di Ripresa Immobiliare, organizzata da Tecnocasa Group. I valori sono riferiti al primo trimestre del 2013.
Gianluca Trudu, consulente immobiliare, ha fornito una descrizione della situazione nella città di Cagliari. Nel Centro Storico si sono registrate delle variazioni al ribasso. I fattori che influiscono sulla compravendita immobiliare sono stati influenzati dall’introduzione delle nuove norme in materia finanziaria e tributaria, dalla situazione socio-politica, dalle problematiche legate alla mancanza di lavoro e dalla difficoltà di accesso al credito.
Le richieste maggiori sono per la zona di Stampace Alta “dove le soluzioni cielo-terra sono ambite anche per impiantare attività ricettizie (piccoli alberghi o B&B)”, la parte bassa di Stampace, la zona della Marina e di via Roma. Sono tutte zone dinamiche, vicine ai servizi, a volte panoramiche con vista sul mare.
Via Santa Croce si caratterizza per essere la zona più prestigiosa del quartiere. Diminuiscono dell’1% le quotazioni immobiliari di Barracca Manna, Is Argiolas e Tamburino Sardo. Domanda e offerta riescono ad incontrarsi perché i venditori stanno rivedendo al ribasso le proprie richieste.
Calano i prezzi di Genneruxi e Amsicora dell’8,3%. Rimangono stabili quelli nella parte alta di Is Mirrionis e Monteclaro per la vicinanza delle facoltà.
“Il mercato richiede formazione e capacità tecniche” afferma Roberto Felici, Area manager per la regione Sardegna, “ciò che non manca attualmente è la domanda di professionalità”.
Una delle problematiche maggiori è quella dell’incertezza. Massimiliano Tavolacci, Capo di gabinetto presso Regione Autonoma Sardegna, mette a confronto il Decreto del Fare, il quale dovrebbe facilitare il credito, con la Politica del non fare, la quale crea una serie di difficoltà politiche e non. Conclude affermando che “è necessaria una nuova norma in materia urbanistica”.
La conferenza si è chiusa con l’intervento del Professor Carlo Pilia, docente di diritto civile all’Università di Cagliari, il quale ha sottolineato l’importanza della figura del mediatore immobiliare. Molti casi possono essere risolti in tre mesi, senza che stiano nella scrivania di un giudice per dieci anni. “Bisogna aprirsi a tecniche alternative per trasmettere nuovamente fiducia”.