Cagliari, pazienti e genitori in trincea: “Giù le mani dal Microcitemico, chi ci curerà?

La rabbia delle associazioni dei genitori dei bambini e dei malati dopo la decisione dello scorporo da parte della Regione: “Ospedale staccato dal Brotzu, sarà il buio più totale: dove andranno i bimbi in Rianimazione e chi preparerà le nostre chemioterapie?”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Va avanti la battaglia delle associazioni che tutelano i genitori e i bambini seguiti al Microcitemico di Cagliari. La “rivoluzione” già approvata dalla Regione, con l’ospedale che “lascia” il Brotzu e che sarà inglobato nella nuova Asl 8, continua a non far dormire sonni tranquilli a centinaia di sardi. E la protesta, stavolta, si è spostata sotto il Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari. Cinque le associazioni presenti (Abos onlus, Asgop onlus, Federazione rete sarda Diabete Ets-Odv, L’altra cicogna onlus e Thalassazione onlus) con qualche decina di partecipanti al seguito. “Giù le mani dal Microcitemico”, lo slogan è quello di sempre. Francesca Ziccheddu, presidentessa dell’Asgop, ricorda che “l’ospedale Microcitemico verrà accorpato a una futura Asl 8, cioè il buio più totale. Siamo stati accorpati nel 2015, iniziando un faticosissimo percorso per organizzare servizi e cure, ora viene tutto distrutto”, afferma, “è un polo pediatrico di respiro regionale. La nostra paura è che nessuno ci ha rassicurato o dato certezze sui percorsi: a quale ospedale faremo riferimento? Chi preparerà le nostre chemioterapie? I nostri bambini, se devono andare in Rianimazione, dove andranno? Abbiamo già imbastito una raccolta firme con già, oltre, settemila persone, tutte per difendere il polo”.

Un’altra manifestante, la fondatrice storica dell’Asdop e del gruppo spontaneo a difesa dell’ospedale di via Jenner, Maria Agnese Cannas, è netta: “Già dal 2007 hanno cercato di mettere le loro rapaci mani per disintegrare il Microcitemico. Abbiamo lottato, facendo assumere anestesisti pediatrici, adesso queste vittorie vengono sgretolate. Per migliorare l’assistenza ci obbligheranno ad andare fuori dalla Sardegna?”.


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