I consiglieri di Centrodestra a Cagliari hanno detto no al documento sul boicottaggio di Israele, scegliendo la via del dialogo e del rifiuto di ogni forma di odio. La vera pace comincia da qui: Il dramma umanitario che si sta consumando a Gaza interroga profondamente le nostre coscienze, come persone e come rappresentanti istituzionali. Quando la guerra diventa l’unico linguaggio tra i popoli, è chiaro che abbiamo tutti fallito. Le sue conseguenze più gravi ricadono sempre sui più deboli: bambini, civili, persone indifese. Per questo ogni azione che chiede una pace autentica avrà sempre il nostro sostegno incondizionato.
Ma parlare di vera pace significa anche rifiutare ogni ipocrisia: la menzogna è il primo strumento di chi vuole la guerra. In questo spirito, non abbiamo potuto sostenere l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, che invitava il Sindaco a interrompere tutti gli accordi commerciali con Israele. Lo Stato di Israele non coincide con il suo governo, anche se democraticamente eletto. Chiedere un boicottaggio indiscriminato significa generalizzare, colpendo realtà diverse e aprendo la strada a un antisemitismo strisciante che purtroppo riemerge spesso quando si parla di Medio Oriente. Per questo abbiamo proposto una modifica al documento, eliminando ogni riferimento al boicottaggio. La nostra proposta è stata respinta e, di conseguenza, non abbiamo votato il testo. Va però sottolineato un ultimo aspetto: troppo spesso questi documenti vengono usati non per costruire dialogo, ma per ripulire la coscienza di chi li promuove. E diventano strumenti di scontro, da brandire contro chiunque osi allontanarsi, anche solo di poco, dalla linea imposta dalla maggioranza.
La pace non è solo una parola da pronunciare nei consessi internazionali: è un impegno quotidiano, che comincia nel modo in cui trattiamo chi ci sta accanto. Per questo ribadiamo che la pace non si costruisce con atti fintamente simbolici che dividono, ma con gesti concreti che uniscono. Serve il coraggio di tenere insieme la verità e il rispetto, la giustizia e la responsabilità.
Perché la vera pace comincia da qui: dal riconoscere l’umanità dell’altro, anche quando è scomodo farlo. Dal costruire ponti, e non barricate. Dall’impegno quotidiano a cercare ciò che ci unisce, anche quando sembra più facile alzare muri”, concludono.