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In aula con le magliette gialle e la scritta “Verità per Giulio Regeni”. Si sono presentati così in aula i consiglieri dell’opposizione Ghirra, Marcello, Soru, ecc. Una protesta contro la rimozione della facciata di palazzo Bacaredda dello striscione di Amnesty International che chiede la verità sul giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto in circostanze mai chiarite dal governo del paese nordafricano.
L’azione non è piaciuta a Enrica Anedda, consigliera Fdi: “Per me, per tutti, è la seconda seduta del Consiglio comunale. I consiglieri di opposizione sono comparsi con le magliette gialle: “Verità per Giulio Regeni”. Vorrebbero le indossassero tutti e hanno fatto un investimento per questa spesa.
Fanno le foto di gruppo durante le votazioni. La sinistra è infastidita perché il Sindaco ha fatto togliere lo striscione dalla facciata del Palazzo Baccaredda e ritiene il fatto molto grave. Siamo stati votati per occuparci della città e delle questioni che affliggono i cittadini.
Molte sono le situazioni drammatiche nel mondo e gli eventi incresciosi. L’uccisione del povero Regeni non è l’unico. Se dovessimo appendere uno striscione per ogni ingiustizia il Municipio diverrebbe una carnevalata. Sono allibita ma non dovrei: la sinistra nella precedente amministrazione ha dimostrato di non conoscere il significato delle parole decoro e bellezza indissolubilmente legate.
Il grande sindaco Baccaredda, che aveva estremo rispetto per la città e un notevole senso estetico, tanto da aver spostato la sede del Municipio davanti al mare in questo bellissimo palazzo, si sta rivoltando nella tomba. Altri tempi. Oggi la sinistra ha altre preoccupazioni: farsi notare con azioni tanto eclatanti quanto ridicole”