Il consiglio comunale ha approvato il nuovo Piano Urbanistico Comunale dopo una lunga seduta segnata da un confronto acceso. Diversi consiglieri hanno sottolineato gli aspetti positivi del piano, in particolare i progetti guida, considerati uno strumento efficace per dialogare con la città e orientare lo sviluppo urbano. Molti interventi hanno richiamato la centralità degli investimenti nelle aree verdi, come Monteclaro, San Michele e Terramaini, e la valorizzazione dei grandi complessi culturali, dall’Orto Botanico al Buon Cammino, dal campus storico all’Anfiteatro. Più volte è stato ribadito che quartieri un tempo considerati periferie stanno diventando nuove centralità urbane, grazie ai progetti di rigenerazione che il piano introduce o consolida.
Accanto agli apprezzamenti non sono mancate critiche severe. Alcuni consiglieri hanno lamentato la mancanza di un disegno chiaro sulla mobilità, giudicando irrisolti nodi cruciali come il tunnel di via Roma, i collegamenti con la parte occidentale della città, la gestione dei parcheggi e la necessità di un più profondo coinvolgimento dei tecnici dei trasporti. In diversi interventi è emersa anche la preoccupazione per questioni urbanistiche sospese da anni, come il caso di Su Stangioni, dove i cittadini continuano a pagare tasse su terreni classificati edificabili nonostante l’incertezza pianificatoria.
Un altro elemento ricorrente ha riguardato il tema delle politiche abitative. Da più parti si è sottolineato come la città, un tempo capace di trattenere molti studenti dopo il percorso universitario, oggi fatichi a offrire soluzioni accessibili. Le critiche si sono intrecciate con le scelte regionali sugli investimenti per le case dello studente, in particolare per il Palazzo Vivanet, definito da alcuni un edificio problematico e inadatto nonostante gli ingenti fondi necessari.
Nel complesso, una parte dell’opposizione ha scelto l’astensione, presentandola come un gesto di responsabilità e apertura. Le motivazioni richiamano la necessità di rendere il PUC uno strumento realmente dinamico, capace di adattarsi ai cambiamenti e di evitare il rischio di trasformarsi in un manifesto tecnico privo di adeguate risorse. Altri consiglieri hanno invece confermato il voto contrario, sostenendo che il piano guarda troppo ai luoghi e troppo poco alle persone, senza introdurre quelle scelte innovative che servirebbero per un deciso cambio di passo.
La maggioranza ha difeso il lavoro svolto, riconoscendo l’importanza di un piano che ambisce a rendere la città più attrattiva e a ridefinirne l’identità nel Mediterraneo. Più intervenuti hanno ricordato che la fase delle osservazioni sarà cruciale per perfezionare il documento e rispondere in maniera più puntuale alle richieste di cittadini, imprese e portatori di interesse.
Il PUC è stato dunque approvato, ma le dichiarazioni di voto hanno restituito l’immagine di una città che discute, si divide e allo stesso tempo riconosce l’urgenza di dotarsi finalmente di una visione urbanistica aggiornata. La vera partita si giocherà ora nella fase successiva, quando osservazioni, correzioni e confronti con il territorio potranno decidere se questo piano diventerà davvero lo strumento capace di guidare la trasformazione urbana o resterà un’occasione solo parzialmente colta.










