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di Nanni Boi
Tre a zero, così, in scioltezza, con un doppio Immobile e con Bastos. Lazio troppo forte per questo Cagliari, e si sapeva. Magari se in difesa qualcuno si ricordasse che gli avversari vanno anche marcati sarebbe meglio, ma tutto evidentemente non si può ottenere. E così, seppur in nutrita compagnia, scendiamo per la prima volta nella zona calda, al terz’ultimo posto.
La difesa a tre è l’innovazione di Lopez che in porta è costretto a schierare il terzo portiere Crosta (e si è visto che la gerarchia non è casuale soprattutto per le uscite a vuoto) e a centrocampo ripresenta Dessena senza troppo successo. Evidentemente il tecnico ritiene Cigarini troppo compassato, o forse semplicemente con passato ma senza presente (un ex in parole crude). Davanti meraviglia fino a un certo punto la verve di Farias e Sau, che fino all’altra domenica erano disponibili in media una partita si e una no, e non sempre quando scendevano in campo suscitavano impressioni positive.
Il brasiliano nel primo tempo si è visto annullare un gol per un fuorigioco che se c’era era proprio al limite, e nella ripresa con un bel tiro ha colto l’incrocio dei pali (altro gol annullato, stavolta di Pavoletti, sulla respinta, dopo che il neoentrato era partito effettivamente in fuorigioco). Tutto sommato comprensibile visti i precedenti (ma la conferma è attesa mercoledì) la scelta di non schierare Pavoletti se non nell’ultima mezz’ora.
Tra la partita di oggi, quasi segnata in partenza, e quella prossima col Benevento, di certo per la classifica rossoblù la sfida più importante sarà la prossima. E in quell’occasione sarà bene avere la prima punta al massimo della condizione. Per il resto che dire… si naviga a vista in attesa della svolta. In altri tempi la quinta sconfitta consecutiva avrebbe fatto clamore. Oggi purtroppo no.