Cagliari, no dei giudici a case e palazzi a Su Stangioni: “Rischio elevato di alluvioni”

Bocciato dal Consiglio di Stato il progetto del nuovo quartiere accanto alla Motorizzazione civile: proprio quella individuata dalla Regione come sede del nuovo stadio. L’opposizione in consiglio comunale all’attacco: “E’ un’area privata a elevato rischio idraulico e quindi soggetta ad allagamenti”


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Niente nuovo quartiere a Su Stangioni. Il Consiglio di Stato gela i proprietari delle lottizzazioni dell’area compresa tra la 554 e la 131 dir che avevano presentato un progetto per realizzare un quartiere nuovo di zecca alla periferia della città. Ironia del destino il no dei giudici arriva proprio nel giorno in cui salta fuori la voce che vede il presidente della Regione deciso a realizzare a trasferire lo stadio proprio in quel punto. E la sentenza pone un ulteriore importante alt ai disegni di Solinas.

Oltre una decina di anni fa un gruppo di proprietari di aree in località “Su Stangioni” avevano chiesto al Comune di Cagliari l’approvazione di un piano attuativo per un insediamento urbanistico da realizzare nella zona. Ma gli uffici tecnici del Comune e il Consiglio comunale nel 2014 avevano respingono la richiesta, rilevando una serie di criticità “compresa quella della necessità di appositi studi in un’area con elevati rischi idrogeologici (oltreché per la necessità di adeguare il Piano comunale al Piano Paesistico Regionale)”, dichiara la consigliera comunale Giulia Andreozzi.

Il Tar Sardegna, condividendo l’operato del Comune di Cagliari, l’anno successivo  respinge un ricorso proposto dai proprietari, i quali avevano fatto appello al Consiglio di Stato.

Con sentenza pronunciata proprio stamattina, il Consiglio di Stato confermato la sentenza del Tar e respinge nuovamente la domanda dei proprietari, sia per la necessità di adeguare il PUC al PPR, sia perché dalla Relazione predisposta dagli Uffici comunali in data 2 dicembre 2014, come risulta dagli studi in corso, avviati considerando l’intero bacino idrografico del Rio Fangario, “l’intera strada di Piano, dal quale è previsto l’accesso al comparto del Piano particolareggiato, ricade in area a rischio idraulico molto elevato Hi4. Attualmente resta da effettuare lo studio del reticolo idrografico minore al fine di ricostruire il modello idraulico completo.”

“Lo studio idrogeologico quindi non è mai stato fatto. Eppure pensano di metterci lo stadio”, denuncia la Andreozzi.

Proprio oggi i consiglieri comunali di centrosinistra hanno attaccato sulla vicenda stadio che sarebbe dovuto sorgere nel quartiere di Sant’Elia e che oggi è a rischio. “E’ gravissimo quanto sta accadendo intorno al nuovo stadio di Cagliari”, denunciano i consiglieri e le consigliere del centrosinistra cagliaritano, “prima hanno approvato un progetto guida che ha fatto lievitare i costi dello stadio, poi hanno avanzato la richiesta di fondi PNRR per un nuovo palazzetto dello sport, di cui il Consiglio comunale è ancora all’oscuro, che di fatto pregiudica i lavori per lo stadio e di cui non esiste nemmeno un progetto di fattibilità tecnica ed economica, come ha dichiarato il sindaco Paolo Truzzu in aula rispondendo a una nostra interrogazione urgente. Oggi scopriamo che il Presidente Solinas vorrebbe esautorare il Consiglio comunale e decidere la pianificazione urbanistica di Cagliari costruendo lo stadio non più a Sant’Elia ma nel quartiere di Su Stangioni, un’area privata a elevato rischio idraulico e quindi soggetta ad allagamenti. Sono evidenti le intenzioni del centrodestra di spostare lo stadio da Sant’Elia e rispondere agli appetiti di chi preferisce consumare nuovo suolo in altre aree della città e in spregio alle previsioni degli strumenti urbanistici e delle scelte politiche finora dettate dal Consiglio comunale. Chiediamo che il sindaco faccia chiarezza con la sua stessa maggioranza che governa la Regione – concludono i tredici esponenti dell’opposizione – e rassicuri la cittadinanza sulle intenzioni dei suoi stessi colleghi: non vorremmo che Cagliari venisse totalmente ignorata nella realizzazione di un progetto di così grande impatto per l’urbanistica comunale e per le stesse risorse pubbliche”.


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