
Attirate con l’inganno a lasciare la loro terra natia (Nigeria e Ghana), per raggiungere l’Italia per un lavoro, ma una volta raggiunta la Penisola o la Sardegna, venivano minacciate, seviziate, indotte a prostituirsi dopo l’incubo terribile dei riti voodoo. Sono almeno sei le ragazze “salvate” dal calvario di dare il proprio corpo in appartamento e in strada per poche decine di euro. Il dirigente della Mobile, Marco Basile assieme a Massimo Imbimbo, (a capo della 4° Sezione), hanno tracciato minuziosamente ciò che accadeva da tempo a danno di persone vittime di violenza psicologica. Per il Questore, Pierluigi D’Amato la Polizia di Stato non abbasserà minimamente la guardia nei confronti di questi episodi e circostanze orribili a danno di persone plagiate, come è avvenuto per questo caso specifico odierno.
LA FINE DI UN INCUBO. Un epilogo positivo, che ha permesso loro di mettere la parola fine a questa agonia, grazie all’operazione della Squadra Mobile di Cagliari, che, partita nel 2015, ha permesso di ammanettare 13 sfruttatori (9 donne e 4 uomini), tutti nigeriani, dediti a metter su una vera e propria organizzazione di sfruttamento e schiavitù di persone. Dei 13 soggetti colpiti da ordine di carcerazione, alcuni sono stati effettuati a Pescia, in provincia di Pistoia, uno a Reggio Calabria, uno a Perugia e uno a Pescara, gli altri nell’hinterland cagliaritano.
Ecco i nomi degli arrestati: MOSES Orobosa, di Cagliari, ADODO Juliet, di Pescara, IMAFONDON Joy, EDOSA Bright, IYEN Juliet, di Quartu Sant’Elena, EVANS Tracy e IGBINERE Efosa, di Pescia, JUDE AMBROSE Adizatu, di Cagliari, IYOHA Flora, di Quartu Sant’Elena, KAYODE Blessing, di Quartu Sant’Elena, CHUKWUDI Recheal, di Perugia, EDIGBONYA Joy, di Vallermosa e ADUMAZA Francis, di Rizziconi (RC).
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